vita

Pasqua


ogogi è festa. è la domenica di Pasqua, ma se guardo fiori dalla finestra il cielo si è fatto grigio e il mare cupo. Domani si prevede pioggia, e così salterà il primo 'merendino' dell'anno. Niente fave e salame sui prati o sulla spiaggia. Anche il tempo ci è avverso, non contribuisce certo a sollevarci gli animi già afflitti da una crisi che dura da troppo, troppo tempo.Io non so, non sono un economista, se abbandonando l'euro le nostre finanze si risolleverebbero, so solo che questa moneta, unica nel conio, ma non nel valore, con la sua scellerata parità, ha dimezzato il nostro potere di acquisto e il nostro tenore di vita, almeno ai dipendenti. I commercianti, i liberi professionisti, gli artigiani che, agli inizi di questo secolo, hanno immediatamente raddoppiato i prezzi adeguandoli al vero e reale valore dell'euro non hanno pensato che tutti i dipendenti non potendo fare altrettanto avrebbero dovuto ridurre i loro acquisti. Se in un primo tempo, utilizzando i risparmi di una vita, non si è evidenziata una crisi, non appena siamo stati toccati da quella che ci ha regalato, incoscentemente, l' america l' abisso si è spalancato sotto di noi, i risparmi sono terminati, i commercianti si sono accorti della diminuzione veloce delle vendite e sono corsi ai ripari, hanno abbassato i prezzi, ma troppo tardi, e ora, se effettivamente non verrà dato un taglio ai veri sprechi, se chi ha guadagnato ricchezze sulla pelle degli altri non accetterà tagli ai propri guadagni, finiremo male, molto male