Mai dire Blog

S 11, n. 21


Ciao, come un orologio eccomi qua. In nomen omen. Eppure io sono qua per un motivo particolare. Per il fatto che mi sono spaventato a morte oggi. Mi hanno colto alla sprovvista, soprattutto perché stavano tutti nascosti e si sono alzati all' improvviso, tanto da farmi rimanere con le mani in mano. E tutto questo per la voce che mi porto appresso. Riconoscono la voce e appaiono dal nulla, come se non ci fosse un domani. E soprattutto insieme. In due. Una dall' altra stanza e una da sotto al bancone, waaa. Mentre c' erano due tipi (il padrone e il cameriere) che parlavano tra loro come se niente fosse successo al mondo. AHAHAH no, vabbe. Adorerei. All' altro bar invece appena mi ha visto entrare ha avuto un mancamento. AHAHAH mai aveva bevuto prima di oggi. Strano ma vero... ahahahah cavoli, devo averla colpita a fondo... ahahahah no, scherzo. Ovviamente parlo di L. Comunque tutto questo per dire che anche oggi mi sono divertito un monte. Soprattutto perché mi ha salutato pure quello che mi odia. Sempre che fossi stato io a farmi odiare, perché per M di sicuro é così. Per L no, invece. Perché a ruota dopo il tizio mi ha salutato pure lei. Nonostante non le avessi dato confidenza. Oggi é stata educata, altri giorni non l' avrebbe mai fatto. E vai, alla prossima, amichi. Ci sentiamo domani per l' ultimo di settembre e l' ultimo settimanale.