Mai dire Blog

S 11, n. 22


Tanto per cambiare stessa storia stesso posto stesso bar. Come diceva una canzone degli 883 (OttocentoOttantaTré). Ahahah. No, niente. Così, per dire. Fatemi scherzare, dài. Sono stato nei soliti bar di sempre. Stessa passeggiata di sempre, stesse visioni celestiali di sempre. Ma sono rimasto colpito dal fatto che una tizia che sempre ci mette 2 minuti a farmi un caffé, oggi me l' ha fatto in 5. E doveva fare due cappuccini avanti a me, ma vabbe, avevo la distrazione che mi ha fatto perdere la cognizione del tempo. Una più carina di quella non potevate sceglierla? Pure oggi al lavoro, come ieri. AAAAAAAAAA. Due giorni di fila, e magari me la trovo pure domani. All' altro bar la tizia si ricorda il caffé che prendo senza che lo ordini e mi serve anche senza cucchiaino perché sa che non lo giro mai. WAAAA, miracolo a Milano. E l' altra invece rideva e scherzava con un cliente. Ma mi continua a piacere? Vi rispondo io, sì. Eppure tanto, con una piccola licenza poetica. Quelle che non considero mi considerano me, e quelle che non considero io mi considerano loro. Boh, sempre il mondo alla rovescia. E chi mi dovrebbe considerare non lo fa e viceversa. Vabbe, grazie e appuntamento a lunedì. Nel we nel frattempo il diario del sabato e della domenica.