Sud Est donna

Osservatorio Nazionale delle Famiglie a Bari


Formalmente istituito a ottobre 2007, prende il via in questi giorni l'Osservatorio Nazionale delle Famiglie, dopo la presentazione ufficiale avvenuta il 26 marzo scorso a Bari alla presenza della ministra Rosy Bindi.La sede decentrata di Bari sarà un supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali, regionali e locali per la famiglia. Oltre che a Roma e Bari, l’Osservatorio ha sede anche a Bologna.L’Osservatorio di Bari avrà funzioni di studio, ricerca, documentazione, promozione e consulenza delle politiche per le famiglie e il compito di promuovere sistemi di valorizzazione delle politiche dirette a realizzare un modello di welfare in cui la famiglia abbia un ruolo attivo e sia al contempo risorsa della comunità.All’Osservatorio anche il compito di individuare le strategie per la promozione delle responsabilità familiari e valorizzare il ruolo di genitori per facilitare l’attuazione dei diritti delle fasce deboli della popolazione (minori, anziani, persone con disabilità etc). Responsabile della sede di Bari è il prof. Gaetano Piepoli.“Non è stato un monologo con la regione che è un orecchio e un governo nazionale che è una bocca che parla” ha affermato il presidente della giunta regionale pugliese, Nichi Vendola. “Con Rosy Bindi è stato un dialogo autentico. Ma la gratitudine è relativa al merito, al fatto di aver liberato la materia incandescente della famiglia e delle politiche delle famiglie dal terreno della disputa ideologica e dal rischio che sulla pelle delle famiglie in carne e ossa si consumino confronti che nulla hanno a che fare con i bisogni delle persone”.“Abbiamo scelto la Puglia – ha spiegato la ministra della Famiglia Rosy Bindi – perché la regione Puglia è stata l’unica regione in Italia ad aver varato una legge organica sulle politiche per la famiglia che, al di là delle strumentalizzazioni un po’ ideologiche che suscitò all’inizio, dimostra di funzionare, tant’è vero che è stato già attuato il piano degli asili nido, il piano per le politiche familiari, il rilancio dei consultori”. “In altre parole – ha continuato la ministra – le politiche che abbiamo individuato a livello nazionale insieme alle regioni hanno trovato qui in Puglia già attuazione. Per questo credo che la Puglia sia la sede giusta per coordinare il lavoro di tutte le regioni, in maniera particolare per una ricerca e un’azione e un’implementazione delle politiche della famiglia nel sud.”“È un risultato importante che accompagna un altro risultato assolutamente rilevante – ha dichiarato l’assessora regionale alla Solidarietà sociale Elena Gentile. “Questa regione nei giorni scorsi ha approvato il primo piano di riparto dei fondi comunitari. Praticamente investiremo oltre 60 milioni di euro per la realizzazione in Puglia di asili nido pubblici, comunali, nelle aziende sanitarie, negli ospedali, nelle aziende pubbliche, nelle università, nelle Ipab. Questo investimento, che non esclude il privato, ci consentirà di portare i posti bambino dai tremila attuali ai novemila consentendoci di pareggiare la media nazionale”. “La chiave di volta del nostro indirizzo regionale – ha conclusa l’assessora – sono politiche sociali solidali che ripensano profondamente l’impostazione basata sull’erogazione indiscriminata di sussidi che non producono sviluppo e non servono per emancipare le famiglie dal bisogno e che si fondano, invece, su una forte valorizzazione delle famiglie come motore dello sviluppo economico”.Fonte: Puglia sociale newsFoto: Tammy Mercure - Wonders