Come le palme al...

Siouxsie and the Banshees


Buongiorno/Buonasera! Finalmente un'icona femminile della musica post punk: Siouxsie Sioux e i suoi Banshees!
Bella, eterea, fascinosa, enigmatica, misteriosa, Siouxsie era e rimane la dea della musica dark, la musa incontrastata di tanti musicisti più che illustri che ne hanno ricantato i brani migliori, come Jeff Buckley, i Massive Attak e i Red Hot Chili Peppers. Vediamo velocemente un po' di cenni biografici. Il gruppo (inizialmente formato da Siouxsie Sioux, Steven Severin, Marco Pirroni e Sid Vicious e per un certo periodo anche Robert Smith) nasce ed inizia a svilupparsi fra il 1976 e il 1977.
Il primo singolo, "Hong Kong Garden", esce nel 1978 e si piazza subito fra i primi 10 brani della top ten inglese. "The scream" è il primo album che esce a ridosso del successo ottenuto dal brano di esordio appunto e contiene una delle prime cover che la band compie di un brano dei Beatles: "Helter Skelter", la canzone controversa di Paul McCartney che, fra le altre leggende metropolitane, si diceva avesse ispirato Charles Mason e la sua setta di folli, quando trucidarono la bellissima moglie del regista Roman Polansky, Sharon Tate, nel 1969. Negli anni '80, fra ribaltamenti di componenti del gruppo, scissioni, ritorni e partenze, la band pubblica i suoi pezzi più belli e significativi: "Arabian night", "Christine", "Melt!", "Happy house" (la mia preferita!) senza ottenere un grande successo commerciale. Per lo meno: le vendite non saranno direttamente proporzionali a quanto questi brani convinceranno i fans del gruppo e diventeranno oggetto di culto. In linea con la logica non commerciale e anti-modaiola del movimento dark per nessuno di loro questo aspetto fu mai un problema. E grazie al cielo non abbiamo mai dovuto assistere a patetiche edulcorazioni della musica dei Banshees, come accadde invece ai Cure, senza con ciò rimanere fossilizzati per forza in clichés prestabiliti o suoni ripetitivi.Basti pensare che decisero di sciogliersi nel 1996, in polemica con l'ondata di punk revival, a cui, per esempio, Johnny Rotten dei Sex Pistols aderì con sommo piacere. Il gruppo era sperimentale nel senso vero della parola e questo rende onore alla donna, a mio modesto avviso, fra le più significative della storia della musica degli ultimi 50 anni. Per favore, nessun paragone con Courtney Love è accettato, grazie. Per renderle omaggio, ho deciso di farvi ascoltare il mio brano preferito: Happy house http://www.youtube.com/watch?v=HeBMHnJqAvM