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Il FORUM LIBRI crea racconti da commentare. Laboratorio di scrittura per chi ha voglia di cimentarsi, vetrina per coloro che già sanno scrivere, ma soprattutto palco incontrastato per seguire le avventure dei protagonisti del romanzo rosa più trash dell'anno (fino al prossimo!): Come le palme al sole! Rosa shocking è il suo colore naturale ;-))) PS: per chi volesse inviare racconti (nn per forza rosa-trash), scrivere a: suede68@digiland.it CIAO MITICI!!!

 

 
« The SmithsBlur »

Suede

Post n°73 pubblicato il 30 Maggio 2009 da suede68

Ciao,
oggi approdiamo insieme all'altra etichetta-calderone che raccoglie unnumero non precisato di gruppi, tutti diversi peraltro, ma con unachiara e diretta matrice comune con gli artisti appena visualizzati: ilBrit Pop.
I Suede (o London Suede negli Stati Uniti perché già esisteva ungruppo omonimo) avevano le loro radici in particolare nella musica diDavid Bowie e degli Smiths.
Nati nel 1989, capitanati dal cantante e frontman Brett Anderson (29 settembre 1967)

(in questa foto giovanissimo agli esordi con David Bowie) e dalchitarrista Bernard Butler che lascerà il gruppo nel 1994 decretandonese non la fine, quanto meno il declino, i Suede furono (con i Blur egli Oasis) negli anni in cui il fenomeno Grunge regnava incontrastato,a tenere alta la bandiera dell'Inghilterra e di un genere piùraffinato, molto glam per certi aspetti (grazie anche alla bellezzaeterea di Anderson), con sonorità più raffinate se vogliamo, ma contesti altrettanto taglienti.

Nella loro carriera hanno pubblicato in totale 5 album (a parteraccolte varie) di cui il capolavoro assoluto e canto del cigno diButler prima di lasciare il gruppo è "Dog Man Star". Quello di maggiorsuccesso è senz'altro "Coming up" che contiene alcuni brani che hannofatto la storia della musica, come Trash e Beautiful ones.
Ce li ascoltiamo proprio in quest'ultimo brano dietro il qualesono legati diversi episodi divertenti, a proposito della rivalitàsempre accesa con i Blur, che vedremo domani: http://www.youtube.com/watch?v=pPFd-CHLaAA
Le pose volutamente forzate da bellone di Anderson e il prolungato "lala la la la la" finale sono da leggere in chiave assolutamente ironicae vedremo il perché.

 
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