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I racconti della mattonella : il temibile blecht


Mia aveva capito che, quando arrivava il Blecht,  doveva restare ferma immobile, doveva smettere di respirare e diventare "Niente".Il rischio sarebbe stato il furto dell'anima. Quell'essere spaventoso aveva il potere di rubare l'anima di chi si aggirava nelle terre del suo regno. Bastava che incrociasse i loro occhi. Piantava nelle pupille del malcapitato le proprie e ne rubava i pensieri, le emozioni che si muovevano dentro quegli sguardi. Una volta che aveva preso cio' che desiderava li lasciava confusi e pieni di sensi colpa, convinti che quel mostro terribile  fosse il re di quel regno per davvero, e che ogni re avesse il diritto di conoscere i pensieri dei suoi sudditi.Per questo Mia sapeva che essere Niente era la sua unica via di scampo.Come avesse imparato a essere niente era un mistero. Se il blecht la coglieva all'improvviso bastava che si rannicchiasse tutta in una noce e sparisse appena sopra  alla radice del collo. Tutto diveniva talmente immobile da far pensare che non ci fosse nulla di vivo dietro quei fari spenti. Se il blecht arrivava mentre era nel bagno di casa sua, poteva guardare le mattonelle indovinarne i sentimenti e passare nella stanza dei desideri. Quando era lì poteva accadere qualsiasi cosa fuori. Lei sarebbe stata al sicuro.