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I racconti della mattonella : le monete d'oro


ed era il profumo dei  limoni. Ed era odore di zucchero filato.Ed era come dormire dentro un pianoforte. ed era come respirare l'odore dei pensieri che non si potevano pensare. Come lasciarsi sussurrare parole senza senso. parole nuove senza senso. Alcune parole erano spezzettate dal suono metallico. Altre morbide ed appetitose. Il senso non aveva importanza. L'estasi del sentire. l'estasi. Nessuna spiegazione da rincorrere frettolosamente. Con la fronte sudata e la pelle offesa dall'odore di mille risposte inadeguate, inafferate. L'estasi dello stare. Nel non senso.Esistevano posti in cui poteva esserci musica al posto dei pensieri. Esistevano posti in cui il desiderio si esprimeva attraverso la forma, attraverso il colore, libero dalla prigionia di qualsiasi concetto.Esistevano granelli di sabbia dentro i quali passeggiare per mesi. Con il solo silenzio della felicità come destinazione.Esistevano sentimenti che salivano dal mare, facevano venire il mal di testa ogni tanto.Esisteva un campo di margherite dove addormentarsi.Esisteva il calore delle lacrime sul viso. Il calore delle lacrime sul viso. Come un falò intorno al quale scaldarsi. Col profuno della legna che arde, e le scintille del suo scoppiettare imprevedibile.E gli occhi potevano essere lanciati in aria. Potevano essere lanciati lontano dal resto del corpo. Mentre le mani impastavano fango ed i piedi altrove erano stesi ad asciugare sul filo della biancheria.Ma il mal di testa poi passava. E gli occhi ritornavano sempre al loro posto.Un giorno Mia pensò a quel falò di lacrime che la riscaldava. Pensò che quelle scintille potevano essere sparate sino in alto nel cielo.Ed accadde. Ed accadde che quelle lacrime divennero stelle. Ma poi tornarono anche loro. Tornarono piombando giù dal cielo come monete d'oro.Fu lì che Mia commise l'errore di pensare di potersene arricchire.