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I racconti della mattonella: La dote


Sempre nella vita di Mia c'è stato lo spazio tra il bidè di casa sua e la scarpiera blu in bagno a farle da casa sull'albero.Sempre quello era un posto in cui tornare.Non sarebbe stato lo stesso se nel mezzo ci fossero passati due metri, o se tra i due ci fosse stata una vasca da bagno sei metri per tre o due per quattro.Le cose nn sarebbero mai andate in questo modo se tra il bidè e la scarpiera non ci fossero stati quei trentacique centimetri scarsi.Un mondo spalancato su quei trentacinque centrimetri scarsi.Sempre nella sua vita sarebbe ritornata a cercare quelle sagome bianche dipinte sulle mattonelle del bagno di casa sua.Ad ogni visita le veniva fatto un dono prezioso, le veniva raccontata una storia incredibile, che nessun altro bambino avrebbe neanche mai immaginato potesse essere raccontata. Nessun nonno, nessuna mamma, nesuna tata avrebbero potuto mai concepire racconti del genere.Questa è la tua dote, bisbigliavano le streghe impugnando i manici delle loro scope. Sorrideva Mia. Aveva letto su qualche libro, di bauli fatti venire da terre lontanissime per spose capricciose, per spose bellisime ed ubbidienti, per spose tristi e sconsolate. ogni sposa aveva il suo baule, che avrebbe portato la sua storia direttamente dentro la vita della sua discendenza come una profezia carica di echi.Cosa sarebbe arrivato alla sua discendenza?Non aveva bauli, non aveva il racconto di una coperta rimboccata o un certo evento che accadeva abitualmente ripetendosi ,come un consolante rituale da poter passare a chi sarebbe venuto dopo.Così loro la presero dentro quelle mattonelle, regalandole giorno per giorno storie incredibili che avrebbe potuto raccontare,  rarissimi manufatti da custodire nel baule della dote, sino a quando non le sarebbe toccato lasciarli in dote a sua volta.