Latte di nuvole

Nella toilette delle donne


  ..Da molto mi chiedevo cosa ci fosse davvero nella toilette delle donne. Cosa si nascondesse o si celebrasse -è ovvio- di così magnifico e attraente oltre la porta che è contrassegnata da quella figura stilizzata in gonnella. Tutti sanno che una donna non può andare al bagno da sola. Chi ne ha bisogno commette una riprovevole scortesia a recarvisi senza aver invitato le altre ragazze a cui si accompagna. E non di rado qualcuna più impaziente si autoinvita prenotandosi in anticipo. "Nel caso dovessi andare al bagno vengo con te".In verità, all'inizio, quando mi soffermai insospettito sulla questione, immaginai che quell'ambiente fosse frequentato da gente malfidata -ladri e felloni in particolare- e che dunque fosse indispensabile avere una sentinella che avvisasse del pericolo in tempo per poter balzare via, con l'incedere delle cerbiatte, su igienici più sicuri. Ma questo ragionamento mi sembrò in breve semplicemente assurdo. Anche perchè ricordo che, alla conclusione delle ore di lezione, i corridoi del liceo risuonavano del cicaleccio di schiere di ragazzine che tenendosi per mano si apprestavano ad andare alla toilette perfettamente tranquille e sorridenti, colorate dei loro maglioncini e del trucco lieve sui loro visetti.Sembravano piuttosto essersi incontrate per andare a condividere tutte assieme un volo segreto per un mondo incantato che si sarebbe dispiegato, magari, attraversando una porta dimensionale abilmente camuffata. "Voglio venire con voi" pensavo allora. E avrei voluto essere un lillipuziano per appendermi di nascosto sulle loro treccine profumate o per scivolare in punta di piedi nei loro reggiseni (mi sarei mosso soltanto lo stretto necessario) per godere con loro di quelle terre fantastiche.Oggi le cose sono cambiate. Nelle toilette delle donne si tengono quasi sicuramente delle feste e forse anche dei concerti. Cose del genere, comunque. Le osservo sui loro tacchi a spillo, minigonne, top e il trucco aggressivo dirigersi con andamento disinvolto verso l'ingresso. Parlottano tra loro per le ultime raccomandazioni ("ho i capelli a posto?", "se si avvicina qualche cesso non mi mollare come la volta scorsa, eh") e aprono le borsette per prendere un invito o il pass da esibire. In quel luogo il tempo fluisce lentamente e con ritmo decelerato rispetto al nostro. Un minuto equivale grosso modo a un'ora. Se la vostra donna rimane un quarto d'ora al bagno è stata a un rave party. Potete scommetterci! Ricordatelo bene ora quando stanca ma felice uscirà dalla toilette e vi chiederà di accompagnarla a casa. Non siatene gelosi. Si tratta di una prerogativa che è appannaggio, per diritto di specie, solo delle donne. Ed è inutile procurarsi un fegato amaro. Credo che le cose più o meno funzionino così. Ho soltanto un paio di piccoli interrogativi ancora da sciogliere e una sbirciata indagatrice e risolutiva un giorno o l'altro la voglio dare. Quando troverò la porta socchiusa e l'audacia del tigrotto di Mompracem. A meno che non lo diciate voi cosa ci sia di così splendido nel bagno delle donne. Oltre le donne.