Latte di nuvole

Post N° 83


.. [sèguito]Domenica, 24 aprile ore 7.00Al suono della sveglia del cellulare ci siamo alzati ben decisi a prendere posizione a Siena. Una doccia rapida e la colazione consumata in pensione ci hanno rimesso completamente in sesto. Siamo giunti in città fermando l'auto al parcheggio e ci siamo riaddentrati per le stradine unendoci ai tanti turisti gìà presenti. Torniamo a Piazza del Campo e all'Ufficio turistico per trovare un alloggio che sia più vicino di Chianciano. Sarà stata la mia espressione imperscrutabile e vagamente minacciosa alla Clint Eastwood (mi esercito allo specchio) o il grugno tutta dinamite alla John Wayne di mio cugino Alfredo ma stavolta abbiamo successo perchè ci hanno proposto e accettiamo una camera in un agriturismo a Cuna, 10 km da Siena, che decidiamo però di raggiungere direttamente la sera per non sottrarre ulteriormente tempo alla visita della città. Siamo stati al Museo Civico dalla cui balconata ci siamo goduti una veduta suggestiva. Abbiamo ammirato il bellissimo Duomo, in stile romanico-gotico, anche se solo esternamente (di Domenica almeno fino a una certa ora entrano solo i fedeli per la Messa), il Santuario di S. Caterina che è articolato intorno alla casa natale della santa e conserva in buon stato la "cella" in cui la donna dormiva (sdraiata sul pavimento con cuscino in morbida pietra trapuntata). Poi siamo entrati nella Basilica di San Domenico. In quest'ultima Chiesa verifichiamo che sono conservate ed esposte al pubblico alcune reliquie della Patrona d'Italia tra cui un dito della mano e osserviamo il cilicio con cui faceva penitenza. A questa punto Alfredo ha avuto un attimo di cedimento. Mi si è avvicinato e mi ha detto "Hai visto cosa faceva S. Caterina per farsi perdonare i propri peccati? E noi per i nostri cosa dovremmo fare?". L'ho guardato negli occhi, preso delicatamente ma decisamente per un braccio e l'ho portato al bar più vicino a sorseggiare un bicchiere di Vernaccia fresco. Bisogna andarci piano con tutte 'ste cose religiose soprattutto con chi non c'è abituato. Siena ci è piaciuta molto e avremmo avuto ancora molto da vedere ma abbiamo deciso di rimandare alla mattina del giorno dopo un ulteriore giro e la pratica dello shopping perchè desideravamo recarci a San Gimignano, la "Città delle Torri". Abbiamo osservato dalla Rocca il paese con le sue case di pietra adagiato tra il verde dei campi circostanti mentre incombeva un cielo elettrico e metallico e le nuvole si inseguivano scure e dense in balia dei capricci di un vento incerto e tiepido. Abbiamo passeggiato in questo suggestivo borgo medievale mettendo da parte pensieri e problemi e lasciandoci condurre dal flusso dei turisti che curiosavano tra le tante botteghe aperte o sostavano ai tavolini dei bar. Abbiamo girovagato fino a quando ci siamo accorti di essere stanchi. Dovevamo tornare verso Siena e cercare nei suoi dintorni l'agriturismo presso cui avevamo prenotato la camera. Da Cuna avremo percorso circa tre km di strade in aperta campagna seguendo i cartelli con le indicazioni prima di trovare questo Podere. Quando ci siamo presentati alla padrona abbiamo però avuto una spiacevole sorpresa e abbiamo vissuto dei momenti di thrilling dato che per errore la signora aveva accettato in mattinata una coppia credendola noi e poi nel corso della giornata aveva esaurito tutte le stanze. Per qualche attimo abbiamo pensato di dover dormire in un fienile o ritornare a Chianciano.Fortunatamente è stata trovata una soluzione d'emergenza che ci ha comunque soddisfatto e la padrona ci ha abbassato il prezzo del pernottamento per scusarsi. Assicuratoci un "giaciglio" ci siamo fatti consigliare un ristorante in paese per cenare. "A tavola non si invecchia mai" sentenzia un detto e le ultime ore della serata le abbiamo passate a mangiare e bere. Siamo rientrati a mezzanotte nel nostro alloggio, neanche tanto barcollanti, per un sonno desiderato e ristoratore .. [seguirà]