Latte di nuvole

Post N° 185


Nella città de’ Medici ...Quest’anno c’è stata ampia premeditazione.La festività del primo maggio, che sarebbe giunta di martedi, mi aveva ingolosito già un paio di mesi fa quando, calendario alla mano, ero alla ricerca di un piccolo periodo di tempo da trascorrere in visite turistiche.Trovato il periodo, bisognava ingaggiare i “complici” e individuare il “luogo del misfatto”.Il Collega, al quale balenai i ricordi dei “vecchi tempi” in cui avevamo fatto coppia in vacanza, si dimostrò subito disponibile anche a causa della (ahilui) contemporanea lontananza della sua dolce metà “emigrata” all’ombra del Big Ben.Proposi e concordammo una visita a Firenze.Il Collega trovò in breve tempo altri due amici a cui far condividere viaggio e permanenza.E poco più di un mese e mezzo fa effettuammo la prenotazione di due stanze alla “Casa di Dante”, bed & breakfast al centro storico della città.Siamo partiti sabato, al cantar del gallo, e siamo giunti a Firenze alla mezza.La casa, al quarto piano dell’edificio, era un appartamento ampio con quattro camere, bagni e soggiorno. Attraverso una scala interna si raggiungeva un terrazzino sul tetto dal quale si poteva godere una panoramica vista del Duomo.Considerato il prezzo che abbiamo pagato ci siamo dichiarati più che soddisfatti dell’alloggio, in particolar modo per la sua ubicazione strategica, anche se, nei tre giorni di permanenza si sono comunque verificati degl’inconvenienti nei servizi di complemento alla sistemazione.In quel primo giorno la compagnia si è divisa.Con Ivan abbiamo visto il Duomo ma non siamo saliti sulla cupola a causa di una fila all’ingresso che ci ha scoraggiato, e il Battistero di S. Giovanni mentre la sera abbiamo proseguito verso la Chiesa di S. Croce alla ricerca di un’osteria.Al “Pallottino” abbiamo mangiato discretamente ma non abbiamo gradito la scelta, comunque usuale a Firenze, di far pagare insieme coperto (1,50 euro a testa per le posate e tovaglioli di carta su un bancone occupato anche da altre persone) e servizio (10% del conto incluso coperto) per un totale di 7,30 euro. In pratica l’equivalente di una portata.Molto diversa la storia alla trattoria da Mario, nei pressi di S. Lorenzo, dove pur in un ambiente che ha poco di confortevole e con una scelta di piatti molto limitata, si riesce a mangiare un buon pasto completo con una spesa attorno ai 20 euro.  Il Collega e Lello, invece, hanno ascoltato le sirene della Fiorentina e, ammaliati dalla possibilità di assistere ad un incontro di calcio di serie A, ospite il Chievo, hanno trascorso la prima parte della serata all’Artemio Franchi.Nei due giorni seguenti, favoriti da un clima estivo, abbiamo continuato le nostre passeggiate in città, nell’intarsio delle stradine trafficate dai numerosi visitatori, attraverso le piazze con i loro preziosi monumenti o nei giardini odorosi dalla quieta ombrosità.La Basilica di San Lorenzo, la mostra di Cezanne a Palazzo Strozzi, i Giardini di Boboli sono state le visite portate a termine.Qualche perplessità ci ha destato, invece, ed è rimasto l’interrogativo della gita, ciò che abbiamo visto, al calar del giorno, al di sotto del Ponte Amerigo Vespucci, durante una camminata lungo l’Arno.Dei simpatici animaletti dal pelo scuro solcavano tranquillamente le acque del fiume e altri riposavano pigramente su dei lembi di terra che emergevano dalle acque.Dalle dimensioni a me sembravano delle otarie nane, probabilmente fuggite da qualche circo, il Collega ha invece supposto fossero dei ratti geneticamente modificati e ha avuto un leggero disturbo di stomaco. A leggere sul web sembra possano essere delle paciose nutrie.Ai Fiorentini l’ultima parola.Terminato il periodo di soggiorno, il primo maggio abbiamo lasciato la bellissima Firenze con tanta voglia di tornarci. Durante il tragitto che ci ha ricondotto a casa abbiamo fatto sosta ad Orvieto e come ciliegina sulla torta, ci siamo gustati lo splendido Duomo.Il ritorno a casa, proceduto senza intoppi di traffico, ci ha consegnati a una leggera pioggia ma di sole ne avevamo già goduto.