Latte di nuvole

Post N° 206


....SEGUEDurante il viaggio di nozze trascorso in visita di alcune città della Scozia, mia sorella aveva acquistato dei prodotti alimentari tipici, con l’intento, al ritorno in Italia, di farne omaggio al parentado. Quando mia madre ricevette la confezione di Haggis in scatola non aveva assolutamente idea di cosa fosse; si accontentò della riduttiva spiegazione che contenesse della carne molto saporita, preparata secondo una ricetta tradizionale e la pose nella dispensa in attesa di un futuro e prossimo utilizzo.Quel consumo però tardava a venire anche perchè quando fui interpellato per decidere dell’occasione più adatta per aprire la confezione diventavo stranamente evasivo.Avevo sentito parlare dell’haggis, ai tempi dell’università, da una professoressa scozzese, il cui corso di inglese seguivo, e ne avevo ricavato l’idea che fosse qualcosa a metà tra un Mugliatiello e un Soffritto (piatti decisamente per stomaci forti), amalgamato, per giunta, con della pappetta di avena.Insomma, il goloso cibo degli Highlanders e di Braveheart mi destava qualche perplessità che si rafforzò quando, spinto dalla curiosità, feci una specifica ricerca sul web e trovai una ricetta per la sua preparazione: HAGGISIngredienti:1 stomaco di una pecora (la sacca)1 fegato di pecora1 polmoni di una pecora1 cuore di pecora1 tazza di farina di avena2 cipolle8 once di lardo di montone tritatosalepepe nero Pulire accuratamente lo stomaco della pecora e lasciarlo per tutta la notte in acqua fredda salata. Girare verso l’esterno la superficie rugosa. Mettere fegato, polmoni e cuore in una casseruola con acqua; portare a bollore e far sobbollire lentamente per un’ora e mezza. Far tostare la farina d’avena nel forno o sotto la griglia.Tagliuzzare cuore, fegato e polmoni. Mescolare tutti gli ingredienti insieme con il grasso, aggiungendo sale e pepe. Tenere la mistura bagnata, usando il brodo delle interiora. Riempire lo stomaco fino a poco più di metà, siccome il composto si espanderà.Cucirlo saldamente e metterlo in una larga pentola d’acqua calda. Quando il ripieno comincia a gonfiarsi, punzecchiare la sacca con un ago per evitare che scoppi. Bollire per tre ore e servire con purè di patate o di rape.
Il commento lapidario di mio padre, che ebbe modo di leggere una stampa di questa ricetta, fu che “quella roba” non l’avrebbe toccata neanche sotto tortura.L'Haggis conobbe così, a casa nostra, un lungo periodo di oblio in un angolo della dispensa.SEGUE