Latte di nuvole

Pulizie settimanali


    Le notti del mercoledì sono ancora quelle in cui il riposo non è perfettamente sereno. Sebbene siano trascorsi molti anni dal periodo in cui si manifestarono gli eventi che hanno condizionato la mia psiche, ne subisco ancora i fastidiosi effetti -del resto mi è sempre stato riconosciuto un animo sensibile e impressionabile. Piccole smanie dovute a un senso di agitazione crescente, il respiro che si imbuca in brevi apnee e i sussulti che squilibrano il sonno. Ě come se il mio corpo abituatosi col tempo alle cadenze settimanali riconoscesse oramai l’appressarsi del Giovedì. Quel giorno che, nelle abitudini di casa mia, era deputato alle PULIZIE SETTIMANALI, alla guerra contro lo sporco persistente, alle crociate contro le barbare legioni di acari.Alle 07.50 mia madre entrava in camera per aprire le imposte annunciando l’imminente arrivo della donna delle pulizie, Gran Generale in capo delle Forze del Pulito. A quei tempi ero un giovane universitario che, mi si rimproverava, se la prendeva comoda. Un pelandrone, ritenevano, ignorando che il vero sapere ha bisogno di riflessione e meditazione per essere assimilato. Ed io che meditavo, generalmente, fino alle 10.00 del mattino ero costretto a trascinarmi per casa, con il cuscino in mano, alla ricerca di un altro letto, divano o poltrona che fosse in un ambiente considerato zona franca. Voglio precisare che anch’io sono per il pulito e contro lo sporco, per le cose linde e pinte e contro la “zozzimma” -mia madre e il Gran Generale, e le mie sorelle, avevano tutto il mio appoggio morale- ma non capivo perché, in una villa con una cucina, due stanze, tre camere da letto, un salone, un saloncino e quattro bagni disposti su due piani, la controffensiva alle Orde del Lurido dovesse cominciare proprio dalla mia stanza. E alle 08.00 del mattino, poi.Si può solo supporre che il servizio di “Intelligence” di mia madre avesse indicato precisamente in quel posto il Quartier Generale del nemico. E a questo punto devo considerarmi fortunato che non sia stata messa a punto una strategia di attacco notturna, per sorprendere i microbi nel sonno. Immaginatevi la mia dolce Mammina e il Gran Generale, il quale era, abitualmente, un donnone di quasi un quintale di peso, un Golem con due pale al posto delle mani, che i batteri letteralmente prendeva a sganassoni, se si fossero paracadute al buio della mia stanza e, sbagliando traiettoria, fossero atterrate sul mio letto. Il minimo che mi sarebbe potuto capitare sarebbe stata la frattura scomposta degli arti. Perbacco! Posso ben dire di aver rischiato di rimanere offeso.Tra le armi più raffinate che utilizzava lo “Squadrone del Lucido” ricordo il “mocho vileda”, i cui lacci erano essenziali per strangolare gli acari secondo la tecnica cara ai Thugs. Ma anche spugne, panni e strofinacci imbevuti di disinfettante altamente corrosivo venivano mulinati impetuosamente lì dove la battaglia infuriava più accanita. E che dire dell’aspirapolvere e della lucidatrice, l’artiglieria pesante, che veniva usata a mo’ di randello per raddrizzare le schiene dei batteri irriducibili. Inoltre, credo che la  “Confraternita del Lustro” non avesse conoscenza della Convenzione di Ginevra, che regola il trattamento dei prigionieri, o la ignoravano bell’apposta, perché ho visto personalmente torturare dei microbi, costretti ad ingollare bicchieri di Lysoform Casa al gradevole odore di violetta di bosco.La cruenta battaglia si trascinava, di solito, fino all’ora di pranzo. Solo allora le armi venivano deposte e gli eserciti si ritiravano per contare i morti e soccorrere i feriti. Il Gran Generale, tornato a rango di donna delle pulizie, lasciava la nostra casa e mia madre e le mie sorelle si apprestavano a consumare il rancio che, generosamente, veniva offerto anche a me e mio padre. L’atmosfera in casa si rasserenava e per un’altra settimana le parti in guerra erano intente alla riorganizzazione. I giorni e le notti si succedevano e, in apparenza, tutto sembrava tranquillo. Ma gli acari superstiti si rigeneravano, nuovi insediamenti di sporcizia proliferavano e il Quartier Generale della Fetenzia si ristabiliva e cospirava. In gran segreto. Tra le pareti della mia stanza. Fino a quando i "Power Rangers" dello Spic&Span avrebbero fatto una nuova irruzione. Giovedì alle 08.00.