sullapelle

Post N° 99


Apro gli occhi e trovo il sole. Sento lo sterno schiacciato dall'ansia. Capita...Caffè, sigaretta, devo fare presto, presto presto. Il tempo è poco, le azioni sono dilatate ed il pensiero corre veloce. Ho perso tutta la mattinata per sciogliere vecchi nodi del passato. Niente di piacevole, niente che faccia sorridere. Finisco e corro... Voglio organizzare presto i miei colori, voglio tornare ai miei colori. Non torno per pranzo, ma prendo J. da scuola, lo bacio, raccomandazioni...Cinque ore di lavoro intenso. Poi finalmente il risultato c'è. Torno a casa. Faccio vedere quello che sono riuscita a fare. Sono soddisfatta. Sorrisi.Voglio stare bene, voglio stare bene. Li porto da un amichetto... Giochi, risate, chiacchiere."Bimbi andiamo sono le 8!""Bzbzbzbzbzbz...""NAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA""BIMBIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, ho detto andiamo!"Mi fermo a comprare le sigarette..."Mamma VOGLIO una cosa...""J. voglio non esiste!"Entro nel tabacchino, un cesto di caramelle,colorate, invitanti, come loro... LE PRENDO!Non ho neanche il tempo di parlare."M...UFFA!""J. che c'è?""C'è che tu non ce le compri mai le caramelle e invece papà sì. Lui ogni volta che si ferma al tabacchino le compra. Tu non sei ATTENTA, tu le caramelle le compri solo quando vuoi tu, papà invece no, papà ci fa contenti sempre!"Ho il sangue gelato, non scorre, non scorre più. Infiniti tormenti, dubbi, paure. Vorrei dire sempre sì, vorrei dare sfogo al mio edonismo, vorrei provare il piacere dei loro sorrisi, vorrei essere quella dei giochi, delle caramelle, delle passeggiate, dei regali, vorrei non dover gridare, piangere disperarmi, vorrei che capissero quanto li amo, vorrei che sapessero come mi torturo per ogni rifiuto, per ogni negazione, per ogni rigido silenzio...E invece sto zitta. Prendo due caramelle e le distribuisco. Non guardo i loro occhi, che si incrociano tra loro."Psss, psss J., la mamma ce le ha comprate le caramelle...e adesso cosa le dici?""Mamma, perdonami, scusami, io non sapevo, io non poteeeeeevo sapere. Scusa Mamma, scusami... Io non volevo, non volevo davvero, perdonami!"Mi sforzo di non vomitare le lacrime. Resto calma."J. mi dici questo perchè le caramelle le ho comprate, ma se non lo avessi fatto allora sarei stata cattiva. Vorrei solo che capissi che dire di sì è la cosa più facile..."Il silenzio resta fermo nella macchina. Guardo la strada davanti a me. Voglio arrivare a casa."Pronto Serena, che hai?""Niente ...""Amore io mi fermo a prendere le pizze per i bimbi, poi vado a casa a mangiare con loro."Lo fa spesso, io mai...quasi mai.Ma sì, lo faccio anch'io!"Bimbi, vi va se stasera compriamo le pizze e le mangiamo insieme?""MADAVVEROOOOOOOOOO?""Sì, davvero...."Ci fermiamo in pizzeria."Mamma...""Dimmi P.""A me mi dispiace quando litighi con J.. Quando litighi con lui, io non capisco proprio niente...mi sento il CERVELLO SCOMODATO!""?""?""Scusa P. ma che cosa vuol dire che ti senti il cervello scomodato?""Il cervello scomodato vuol dire...scomodato, come quando sei in ginocchio, che non sai, che ti fa male. E allora io non capisco, non capisco, non capisco... E allora dico perchè, perchè, perchè... e allora penso, penso penso e poi capisco e allora poi sto male!"Per loro un milione di milioni di miliardimilioni di caramelle!