Chuva de verão

Diario di un amore proibito

 

 

R. TAGORE

Quando le vecchie parole muoiono sulle labbra, nuove melodie scaturiscono dal cuore; e quando non si trovano più i sentieri battuti, si svela una nuova terra con le sue meraviglie.
 

 

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« .Parlare nel silenzio »

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Post n°39 pubblicato il 11 Ottobre 2016 da IN.V0L0

Tra pochi minuti verrò a pranzo da te. Sono quasi due anni che vengo a pranzo da te ma ogni volta è la prima volta. Mi batte il cuore, mi sale un nodo alla gola, talvolta anche allo stomaco. Sono agitata al pensiero di un piccolo bacio sulla soglia della porta, del tuo sorriso che mi invita ad entrare e i tuoi improvvisi abbracci mentre cucino. Abbracci che hanno il sapore dell'infinito, di un amore che non potrà mai più dividerci. 
Dalla mia volta che ti ho visto, quella sera in pizzeria, ho pensato che le nostre strade si erano congiunte ed ora andranno avanti in un'unica grande strada, con curve, salite, discese ma saremo sempre una strada sola.
E mentre ti scrivo, vorrei scoppiare in un pianto forte, uscire e gridare forte che io ti amo e che sono felice di averti ritrovato qui, sulla terra.  

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INFO


Un blog di: IN.V0L0
Data di creazione: 05/12/2007
 

TI AMO TERRIBILMENTE

Ti amo terribilmente,
se sbocciasse un fiore
ogni volta che ti penso,

ogni deserto ne sarebbe pieno...
Potrei dimenticarmi di respirare
ma non di pensare a te.

Il grande amore non si può vedere
ne toccare,
si può sentire solo con il cuore.

L'amore non da nulla se non se stesso,
non coglie nulla se non da se stesso.

L'amore non possiede ne è posseduto:
l'amore basta all'amore.

Kahlil Gibran

 

"Procedevo con amore e accorgendomi di essere riamato"
d.G. 

 

COME POTREI

Come potrei trattenerla in me,
la mia anima, che la tua non sfiori;
come levarla oltre te, all'infinito?
Potessi nasconderla in un angolo
sperduto nelle tenebre;
un estraneo rifugio silenzioso
che non seguiti a vibrare
se vibra il tuo profondo.
Ma tutto quello che ci tocca, te
e me insieme
ci tende come un arco
che da due corde un suono solo rende
Su quale strumento siamo tesi,
e quale grande musicista ci tiene nella mano?
O dolce canto.
 Rainer Maria Rilke
 

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