suni à paris

SWEENEY TODD... e la vita è più bella


Come fare di me una donna veramente felice: non solo mi laureo tra due settimane, ma Tim Burton e Johnny Depp hanno fatto un altro film insieme… E che film, signori miei! Sweeney Todd è un piccolo, affascinante gioiello dark che incanta gli occhi, le orecchie e la mente. Esco ora dal cinema dopo l’avant premiére e sono estasiata, ammaliata, trasognata e un sacco di altri splendidi –ata.Non voglio rovinare la sorpresa a quelli tra voi – e spero tutti – che andranno a vederlo quando uscirà in Italia, quindi non anticiperò assolutamente nulla, ma è così…così…burton e così strepitoso e il signor Depp ha segnato un’altra performance degna di ogni plauso. Ora io mi chiedo, con tutte le indubbie qualità che fanno di quell’individuo un esemplare umano fuori dal comune – tipo che recita come nessun altro o che è bello in un modo imbarazzante, tanto per citare qualche esempio – è possibile che canti anche come un angelo? No, ma dico io... Canta come un angelo. Io capisco che ci siano persone con cui la natura è stata più generosa che con altre, ma qui si sfiora l’irrealtà. Insomma, è quasi ingiusto.Se questa volta non gli danno un Oscar mi incateno davanti alla Casa Bianca, perché insomma, il ragazzo se lo merita. Andiamo, non c’è un altro attore così in circolazione, fa delle cose assurde con la faccia, sembra di gomma, ed è uno di quegli straordinari attori – razza ormai in estinzione – che non recitano, ma sono.Il film è passato velocissimo, quando sono iniziati i titoli di coda ci sono rimasta male. “Come, di già? Ma quanto è durato, tre quarti d’ora?” No, no, cara…due ore. C’è la signora Burton che gorgheggia come un usignolo ed è deliziosamente surreale e un ragazzino che fa da garzone che, spero, farà carriera perché ha recitato magnificamente. I colori e le scenografie sono forse i migliori di Tim di sempre, lasciano a bocca aperta. Insomma, io ho sentito critiche non molto positive e ne sono rimasta francamente contrariata. E’ vero che riprende certi temi tipicamente burtoniani ma trovo che lo faccia in veste ulteriormente accresciuta, come ogni volta. E mi ha completamente rapita, mi sentivo dentro il film come se fossi stata sul set anche io.Io sono di parte, per carità…ma guardatevelo.Sono uscita dal cinema su una nuvola soffice – e non è che sia proprio un film allegro – sorridendo in maniera alquanto ebete e canticchiando le melodie del film, e Parigi mi sembrava ancor più amica del solito, mentre tornavo a casa passeggiando in Montmartre. Va detto che la mitezza del clima di questi giorni, la prospettiva di finirla con l’università, la tranquillità che respiro nel mio alloggetto parigino e un certo tipo di nuove speranze per l’avvenire, ancora quasi inidentificate ma che sento scorrere sottopelle, mi hanno sicuramente aiutata; ma stasera era perfetta e la luna piena faceva brillare i palazzi come se le finestre fossero state lastre d’argento.Così.