SUOCERA GIOVANE

LA SUOCERA


La riconosci a pelle, come un deodorante che si spruzza da sola. la differenza è che non nebulizza gocce di sodium laureth sulfate, ma onde sonore. non è una minaccia per l’inquinamento ambientale, ma per l’equilibrio psicovitale di chi le abita vicino.immaginate di vivere di fronte a una radio umana che non si scarica mai. una talk radio che rinnova il suo palinsesto in modalità random: a seconda di come si sveglia la mattina, e suppongo di cosa ingerisce la sera (e non deve essere una che sta seguendo una dieta), lei gorgheggia gli eventi salienti della sua vita. a tutti. la sua premura mattiniera è spalancare le finestre, sipario!, e riferire tutto lo scibile di famiglia. e vai!: contro il marito, il figli, il caldo, il gatto, l’euro, la cognata.il suo naturopata, o chi per lei, deve averle ordinato di fare dei gargarismi di routine. lei non ha capito come funziona. pensa che significhi blaterare in mezzo ai denti, a diecimila decibel, gli stramazzi suoi. povera vocalist, tutta colpa dell’omeopatia.non è un caso che io non veda l’ora che venga l’inverno. non perché ho troppo caldo, non perché mi piace la neve, non perché voglio un cappotto nuovo ma perché potrò chiudere la finestra che nel mio caso equivale a chiudere, in maniera surrettizia certo, la bocca da bertuccia malandata.per questo vi prego di adottarla. se avete un balcone, o meglio una terrazza, ma anche una seconda casa dove vi trasferite per le ferie: adottate una suocera.