Parlo.....

Cherubino


Capita nella vita, anche se purtroppo non molto spesso, di conoscere persone con le quali si instaura immediatamente un feeling straordinario, e la cosa è tanto più rara quando questo accade via internet. Io Cherubino l'ho conosciuto per caso, su Facebook, attraverso un amico, leggendo un suo scritto. Sono rimasto subito preso dalla sua prosa, ma, soprattutto, dalle cose che diceva. Sono abbastanza carico d'esperienza da capire quando incontro una persona che ha qualcosa da dire, ma soprattutto qualcosa da dare. Cherubino è una di queste persone. Con lui c'è stata subito una sensazione di fratellanza, forse per il fatto d'aver condiviso lo stesso male, io più fortunato (forse) l'ho superato, lui sta ancora combattendo. E, proprio per questo, per questo suo modo sereno e virile di affrontare la sua malattia mi ha grandemente colpito. Ogni tanto ci sentiamo su Facebook, ma ho sentito il bisogno di dimostrare la mia vicinanza andando a trovarlo. Sono salito a Voltago in una buona giornata, dopo tanta pioggia che ha flagellato la nostra terra. Tra le nuvole vaganti a mezza montagna, ogni tanto spuntavano le cime imbiancate dei Feruch, dell'Agner, delle Pale di San Lucano e , sotto le nuvole, il campanile e le case di Voltago in mezzo ad un bosco di faggi, pini e di larici giallo-rossi... Ho avuto l'accoglienza d'un vecchio amico, la sua Signora ha preparato per me i piatti della tradizione montanara ed una polenta fumante che abbiamo consumato con gusto assieme, con uno dei figli e il nipotino tornato dalla scuola. Mi ha raccontato tante cose della sua avventurosa vita di lavoro, del suo impegno recente dedicato al restauro delle tante chiese sparse per la valle. Abbiamo parlato anche della sua malattia, della mia, ci siamo scambiati le rispettive esperienze, con semplicità e serenità. Mi ha regalato il libro dedicato ad un grande arrampicatore che è stato suo compagno di lavoro, Ignazio Piussi, e mi hanno regalato alcuni vasetti di confetture che sua moglie fa con la loro frutta. Ma soprattutto ho portato a casa la certezza di aver conosciuto una famiglia di persone vere, che hanno voluto condividere con me una giornata della loro sincera amicizia. Sulla strada del ritorno pensavo a lui, e  alla sua famiglia con riconoscenza, giornate così non ce ne sono molte nella vita di un uomo, gli auguro di poter restare tra noi per molti anni ancora, affinché possa raccontare ai suoi nipotini tutte le affascinanti storie che ha voluto condividere con noi, e a me concedano ancora, lui e la sua famiglia, di condividere la loro calda amicizia. Ciao, a presto Cherubino!