Supermagog

Commenti e proteste


Sto ricevendo, negli ultimi giorni, numerose email di protesta relative alla moderazione dei commenti su LiberoBlog. Molti utenti si lamentano di una censura eccessiva, molti altri esattamente del contrario. Mi sembrano critiche ingiuste, sia nell'uno che nell'altro caso e provo a dire la mia sul tema. Partiamo dai dati. Magazine e LiberoBlog sono seguiti da milioni di utenti ogni mese. A Luglio Magazine ha raggiunto il suo record storico: 78milioni di pagine viste per 2.108.000 unique visitors (Census/Nielsen). Liberoblog è stato letto da 600mila persone che hanno usufruto del quotidiano per un totale di 7.200.000 pagine viste. Cosa c'entrano questi numeri con la faccenda dei commenti? C'entrano, putroppo, eccome. Dietro i grandi numeri del web e la necessità di una restrizione e di una moderazione, ci sono un po' gli archetipi della storia della politica, come ha giustamente ricordato Alessandro Longo (uno dei migliori giornalisti "tecnologici" in circolazione a mio avviso) a proposito di Punto Informatico. Scrive Alessandro: "In piccole comuintà, nella polis ateniese, la democrazia diretta è possibile. Cresciuta la comunità, si passa alla democrazia rappresentativa. Sgnifica forse che è inevitabile imporre un ordine dall’alto sulle espressioni dei singoli, man mano che l’arena della discussione cresce? Non so se sia inevitabile. In una tensione utopica (la società dei fini), non lo è affatto, perché gli utenti/cittadini saprebbero partecipare sempre nel rispetto degli altri, della comunità, non esisterebbe lo spam, i troll, gli egocentrismi individuali. Purtroppo così non è ed ecco che è doloroso quanto necessario arrivare a moderare i commenti in modo sempre più stringente." Concordo con lui su tutto,putroppo, soprattutto nella parte in cui cita gli spam, i troll, e gli egocentrismi individuali. Nella forza dei grandi numeri ho una certezza: questi problemi esistono davvero e devono essere affrontati. Non per un ordine di polizia o di censura astratto, ma per una ragione pratica. Per permettere a chiunque di esprimere liberamente la propria opinione purche’ comprensibile e non contornata al 90 % da vaff. caz. cul.. e offese varie che abbassano il tenore e l'interesse del dibattito in corso. D'altro canto è necessaria una certa elasticità- è necessario per quanto possibile e fin quanto è possibile (lo pretendo!) permettere a tutti di scrivere quello che pensano, anche i pensieri più eccentrici, senza paura (e qui arriva la critica di essere troppo permissivi). Per questo ho dato mandato ai miei redattori di intervenire solo nei casi estremi anche bannado account particolari dediti o alla ricerca di una misera popolarità sul web o al degrado verbale fine a se stesso. Le critiche "bipartisan" mi confortano: forse abbiamo intrapreso la strada giusta. Continuerò su questa linea perché credo che la libertà di espressione sia un bene troppo caro e troppo importante perché possa essere rovinata da pochi soggetti che non hanno capito bene di cosa si tratta (o semplicemente fanno finta). Infine mi sembra chiaro che ognuno sul suo blog e sul suo spazio virtuale può scrivere e sostenere quello che vuole e ci mancherebbe altro: ognuno difatti è responsabile di quello che scrive di fronte alle leggi dello Stato italiano. Non è un dettaglio banale. Su Magazine e LiberoBlog l'unico responsabile in tribunale, anche dei vostri commenti, sono io. E vi paresse poco :-) - ... ps. appena trovo il tempo spiego tecnicamente come funziona attualmente la moderazione intrapresa in questo momento..