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Dal Washington Post il decalogo del giornalista on line

Post n°49 pubblicato il 06 Luglio 2007 da ale.gennari
 

Il Washington Post ha diramato una nota ai giornalisti che lavorano nella redazione on-line contenente i “Dieci principi del WP sul web”.

Eccoli di seguito:

1 – Il Washington Post è una fonte di notizie locali, nazionali e internazionali. Di conseguenza, lavoriamo per un pubblico locale, nazionale e internazionale anche sul web.

2 – Dobbiamo essere pronti a lavorare on-line 24 ore su 24, sette giorni su sette. Gli utenti del web si aspettano di vedere pubblicate le notizie non appena accade un fatto. Se non le trovano, andranno da qualche altra parte.

3 – Pubblicheremo la maggior parte degli scoop e di altre esclusive nel momento in cui sono pronti. Il che significa che spesso andranno prima on-line.

4 – L’originalità e il valore aggiunto del giornalismo del Post ci distingue anche sul web. Pertanto, daremo spazio ad approfondimenti, analisi, critiche e indagini all’interno del nostro sito.

5 – Gli articoli del Post pubblicati on-line hanno lo stesso valore di quelli su carta. Come valore aggiunto sul web dobbiamo utilizzare strumenti quali blog, chat e presentazioni multimediali.

6 – Accuratezza, correttezza e trasparenza sono importanti tanto on-line quanto sullo stampato. Gli articoli del Post, ovunque siano pubblicati, devono sempre soddisfare questi standard.

7 – Riconosciamo e valorizziamo il ruolo centrale di opinioni, commenti e contenuti generati dai lettori. Tuttavia, reporter e caporedattori non dovrebbero esprimere opinioni personali a meno che queste non siano destinate ad articoli di commento o editoriali.

8 – La redazione deve rispondere ai ritmi del web prontamente e responsabilmente, così come risponde ai ritmi della carta stampata. Le nostre scadenze temporali, strutture redazionali e forme di giornalismo si evolveranno per andare incontro alle opportunità del web.

9 – Gli impiegati della redazione frequenteranno corsi di aggiornamento appropriati al proprio ruolo di giornalisti on-line.

10 – Pubblicare i nostri articoli sul web ci dovrebbe rendere più flessibili nel cambiare ciò che stampiamo sul quotidiano cartaceo. Al Post, non esiste alcuna distinzione significativa fra vecchi e nuovi media.

Concordo con il punto 5 e 6. Il 7 è una fandonia americana.

[Via FNSI]

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Commenti al Post:
back2thecommunity
back2thecommunity il 12/07/07 alle 21:34 via WEB
tanto anche il giornalismo e la stampa tradizionale a seconda che è La repubblica o il Messaggero sono cmq di parte. Il citizen journalism o gionalismo dei cittadini , quello dei blog per intenderci dovrebbe essere scevro di opinioni personali, ma come si fà a non mettere del "proprio" in un articolo? quando è proprio quel proprio, quel "rielaborato" che attrae il lettore, proprio perchè nei blog si trova un ottica differente e molto spesso notizie che sfuggono ai media tradizionali, molto più accurati e particolareggiati, per cui più interessanti che i soliti tg e la solita stampa che verrà completamente superata a breve, dai blog.L'unica differenza è semmai che il blogger non può permettersi una causa legale sparando la sua ottica su un argomento, perchè dietro non ha un grosso colosso di stampa a pagare avvocati qualora si diffondano cose che non devono essere diffuse.
 
 
ale.gennari
ale.gennari il 26/07/07 alle 01:52 via WEB
non credo che la stampa "tradizionale" verrà superata a breve - credo più che altro che la rete, i blog, i video prodotti dagli utenti la modificheranno e la integreranno dal basso. La stampa e gli odiati giornalisti continueranno a fare il loro mestiere- filtrando e scegliendo cosa è notizia e cosa non lo è nel mare di informazioni che provengono anche dalla rete- consumando le suole delle scarpe sempre meno (purtroppo). io credo che la funzione dei blog e della blogosfera sia complementare e non sostitutiva a quella della stampa tradizionale - la blogosfera, come ha scritto Granieri in un libro di qualche tempo fa (Blog Generation, mi sembra) è un grande, continuo dialogo tra tutti noi. Permette di approfondire, verificare, riflettere in maniera collettiva su un fatto magari trascurato dalla stampa "tradizionale" Infine, per quanto riguarda l'oggettività americana, il distacco dei fatti dalle opinioni tipico del giornalismo anglosassone qui in Italia ha poco successo: questa è la verità. Anzi, dirò di più: fa sorridere gli addetti ai lavori. Perché? Ci sono montagne di libri che tentano di spiegarlo- me ne ricordo uno sul tema di Wolfgang Achtner - si chiama "Penne, Antenne e quarto potere" - mi sembra edito da Baldini e Castoldi - Inneggia al giornalismo anglosassone e sbeffeggia quello italiano. Pochi dubbi in merito se leggerlo o no. Altrettanti pochi dubbi sul fatto di essere molto italiana e per nulla anglosassone.
 
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