Coniglio mannaro

Un virus “legale” che mette ko il computer


 «Gentile utente, sono l’avvocato Pinco Pallino titolare dell’omonimo studio Legale, mi trovo costretto a riscriverle perché continuano ad arrivarmi dal suo indirizzo email messaggi dal contenuto esplicito». Quanti di voi in questi giorni hanno ricevuto un messaggio simile nella casella di posta elettronica? Probabilmente migliaia. La lettera, firmata con tanto di nome, cognome e indirizzo completo di un più o meno noto studio legale di una grande città, contiene una diffida nei confronti dell’utente che la riceve a mandargli altre mail, ovviamente di contenuto erotico, pena la denuncia alla polizia postale. Ma, avvisa il cordiale leguleio, «non sono un esperto informatico, tuttavia il sistemista del nostro studio afferma che questi invii da parte sua sono probabilmente non volontari e causati da un worm informatico». E suggerisce la soluzione: «è possibile rimuovere questo virus con il software scaricabile da questo sito: http://www.nowimprotected.com». La reazione, in questi casi, è automatica: prima ci si stupisce, poi si clicca sul link indicato, si scarica il programma e lo si esegue. E il gioco è fatto: il pc viene infettato da un virus.Naturalmente, l’indirizzo email da cui è partito il messaggio non esiste, e dell’avvocato mittente della lettera, né del suo studio, non esiste alcuna traccia. Siamo quindi di fronte alla solita trappola, l’ennesima che i soliti buontemponi hanno escogitato per tempestare la rete di messaggi-spazzatura il cui scopo è, al solito, ignoto. Lo scherzo - se così si può definire, visto che il virus scaricato rischia di bloccare il computer e di impedirgli di navigare su internet - è balzata agli onori delle cronache in questi giorni perché decine di studi legali quasi omonimi a quelli citati, di volta in volta, nei messaggi sono letteralmente tempestati di telefonate dai destinatari delle mail che chiamano per giustificarsi, per dire agli avvocati che loro non ne sanno niente, per evitare, insomma diffide e denunce.La tecnica si fa sempre più raffinata. Stavolta si fa leva, con un perverso meccanismo psicologico, sull’intimidazione, sul timore dell’autorità e sulla paura di aver guai, specie se legali, che sono sempre sinonimo di perdite di tempo e di denaro. Per evitare rogne, dunque, si risponde alla mail o, più di frequente, si scarica il software per pulire il computer. Un’ingenuità che può costare cara.Difficile risalire agli hackers autori della trappola: a causa del traffico di utenti in preda al panico generato da questa campagna di attacco informatico, i siti citati nelle mail (sono decine: oltre a http://www.nowimprotected.com, c’è http://www.privacywall.biz, http://www.spywareexecutioner.biz, http://www.killmalaware.biz, e via dicendo) sono spesso e volentieri intasati. Una cosa è certa: non contengono alcun software antivirale, anzi, contengono virus, perciò vanno evitati – è il caso di dirlo – come la peste. Il messaggio in sé e per sé, comunque, non infetta il computer. Basta cestinarlo, e non si corre alcun pericolo. Se invece, incautamente, si è visitato il sito, scaricato e lanciato il programma, il pc con ogni probabilità è stato infettato. Ma niente paura: a ogni cosa c’è rimedio. Basta visitare il sito SpamBot">http://www.nod32.it/cgi-bin/mapdl.pl?tool>SpamBot (questo sì un sito serio) ed eseguire il programma, completamente gratuito: il computer è salvo e ringrazia.Per evitare rischi, comunque, è bene ricordarsi sempre le regole d’oro di ogni navigatore internet che si rispetti: mai aprire mail di provenienza sconosciuta, mai scaricare programmi che non si conoscono, mai eseguire applicazioni sospette e, soprattutto, proteggere il pc con un antivirus aggiornato e con un buon firewall. Solo così utente e pc potranno dormire sogni tranquilli.ELENA PERCIVALDI