Coniglio mannaro

"Caso Moro, sia fatta chiarezza"


Il regista Carlo Infanti mi segnala che mercoledì Renato Farina ha presentato un'interpellanza al Ministro degli Interni dopo aver visto il suo film, e in particolare la parte reltaiva al supposto "blitz" di Gradoli. Che sia la volta buona?Ecco qua di seguito la notizia completa (fonte AdnKronos).Renato Farina, del Pdl, ha  presentato oggi un’interpellanza al ministro dell’Interno sul caso  Moro, dopo aver visto alcune scene del film del regista Carlo Infanti, "La verità negata". Nell’inchiesta si sostiene che gli esiti della  seduta spiritica del 2 aprile 1978, a Zappolino, nella villa del  professor Clò siano stati del tutto differenti da quelli sostenuti  nelle versioni ufficiali.   "Durante quella seduta - afferma l’esponente del Pdl-fu chiesto  agli spiriti di La Pira e Don Sturzo ove fosse tenuto prigioniero il  presidente della Dc, Aldo Moro, e dopo il vaticinio "Gradoli", il  suggerimento della signora Moro: "Cercate a Roma una via Gradoli" fu  ignorato; le si rispose anzi che nel "Tutto Città" non esisteva,  infatti le forze dell’Ordine non andarono in via Gradoli ma fu messa a ferro e fuoco Gradoli, cittadina dell’alto Lazio, per cercare Moro,  questo lasciano intendere molti illustri parlamentari e storici, come  Giovanni Pellegrino, presidente della Commissione Stragi, che ripete  questo fatto in un libro recente."   In realtà, afferma ancora Farina, "le autorità cittadine in  carica a Gradoli a quei tempi hanno testimoniato al regista Carlo  Infanti (ed oggi lo ribadisce nell’intervista apparsa su "Il Giorno" a firma di Silvio Danese) che nessun inquirente cercò Aldo Moro in quel paese e non vi furono controlli a tappeto, le stesse autorità  cittadine hanno dichiarato che in quei giorni tre inviati di "Unità", "Messaggero" e "Avanti" si recarono a Gradoli, appurando non vi era  successo nulla e infatti nulla scrissero nè allora nè nei trent'anni successivi su quei tre quotidiani circa la presunta "invasione" di  Gradoli."   Farina chiede di sapere quali azioni il Ministro dell’Interno e  il Presidente del Consiglio "intendano intraprendere per accertare e  riferire chi siano i giornalisti eventualmente reticenti e come si sia potuto sviluppare anche in sedi ufficiali una simile panzana storica,  e se non ritengano poi doveroso rendere immediatamente pubblici tutti  gli atti concernenti la cosiddetta operazione di Gradoli."FONTE: ADNKRONOS