Coniglio mannaro

Post N° 204


fino al 2.XI.2008Andrea RiccioTrento, Castello del BuonconsiglioBronzi aggraziati e terrecotte drammatiche, rese palpitanti da una perizia tecnica con pochi eguali. Un virtuosismo che ricorda il Cellini. Ovvero: come uno scultore ispirato dal classicismo del Mantegna finì per strizzare l’occhio al manierismo...di Elena Percivaldi
pubblicato giovedì 9 ottobre 2008Si prenda una grossa dose di sapienza tecnica. La si applichi in maniera pressoché esclusiva alla terracotta e al bronzo. Si aggiunga uno spiccato gusto per la ricerca formale e una virtuosistica capacità di trattare particolari e superfici, senza però cadere nel kitsch. Ed ecco, miracolo alchemico, un artista che meriterebbe molto di più che non essere un semplice nome nel folto panorama degli artisti operanti nella Padova del Rinascimento. Andrea Brioso detto Riccio (Trento, 1479 - Padova, 1532) visse e operò nel capoluogo euganeo a stretto contatto con gli umanisti, impegnati in un continuo confronto intellettuale con gli antichi. E seppe rielaborare la lezione di Donatello e Mantegna con l’ottica di un classicismo certamente filologico, ma senza fossilizzarsi nella pura e semplice imitazione, per quanto dotta e inappuntabile...LEGGI TUTTA LA RECENSIONE SU EXIBART:http://www.exibart.com/notizia.asp/IDNotizia/24919/IDCategoria/1