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Post N° 181

Post n°181 pubblicato il 19 Giugno 2008 da eleperci
 

 

AIDA, TOSCA, NABUCCO E RIGOLETTO: ECCO LA GRANDE ESTATE DELL'ARENA

di Elena Percivaldi 

 

 

Cinque opere - si parte da Aida, si finisce con  Rigoletto - con Verdi che batte Puccini tre a uno e  un totale di 49 spettacoli: ecco i numeri del Festival lirico estivo, ormai giunto alla 86ma edizione,  che, dal 20 giugno al 31 agosto, terrà banco nella splendida cornice dell’Arena di Verona. Nomi, al solito, di primissimo piano:  le bacchette di Renato Palumbo, Giuliano Carella, Daniel Oren e  le grandi voci di Walter Fraccaro, Leo Nucci, Maria Guleghina,  Marcelo Alvarez, Ildiko Komlosi, Desirée Rancatore, tutti artisti che, insieme ai complessi artistici della Fondazione Arena di Verona, garantiscono la qualità della kermesse. 

Il sipario si alza il 20 giugno con l’immancabile Aida (sarà la rappresentazione numero 518!) di Giuseppe Verdi,  stavolta in una nuova edizione dello storico spettacolo del 1913, firmato dall’architetto Ettore Fagiuoli.  Sul podio il maestro Palumbo, regia di Gianfranco de Bosio. Le voci sono quelle di  Micaela Carosi e Amarilli Nizza (Aida), Dolora Zajick e Marianne Cornetti  (Amneris), Marco Berti, Carlo Ventre, Piero Giuliacci e Walter Fraccaro (Radames). 

Dall’Egitto a Roma,  il 21 giugno è il turno della Tosca di Puccini con regia, scene e costumi di Hugo de Ana, che riprende l’allestimento del 2006 riversato anche in dvd. Sul podio Giuliano Carella, tra gli interpreti svetta  Marcelo Alvarez. Il Nabucco di Verdi e il suo “Va’ pensiero” domineranno la parte centrale del cartellone, dal 22 giugno in scena diretto da Oren con la regia, le scene e i costumi di Denis Krief anch’esso già visibile in dvd. Nabucco sarà il grande Leo Nucci con Maria Guleghina ottima Abigaille.

 

Subito dopo la Carmen di Bizet  sarà sul palco dal 5 luglio nell’ormai celebre allestimento di Franco Zeffirelli che inaugurò la stagione areniana 1995. Protagonista nel ruolo di Carmen, Ildiko Komlosi che si alternerà con Marina Domashenko, mentre Marco Berti e Mario Malagnini vestiranno i panni di Don José. Sul podio ancora Oren, mentre le danze sono affidate al balletto spagnolo El Camborio – Lucia Real.

Infine, dal 2 agosto chiusura alla grande con il Rigoletto di Verdi, ripreso dall’edizione 2003 con la regia di Ivo Guerra e le scene di Raffaele Del Savio. Da ascoltare Leo Nucci nel ruolo eponimo, Desirée Rancatore come Gilda e Roberto Aronica nei panni del Duca di Mantova. Sul podio, di nuovo  Palumbo. 

Biglietti e informazioni:  www.arena.it, tel.  045 8005151.

Foto: Archivio fotografico Fondazione Arena di Verona

 

PUBBLICATO SU CLASSICAONLINE.COM:
http://www.classicaonline.com/inviato/appuntamenti/16-06-08.html

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IL SECOLO D'ITALIA 12 dicembre 2008 p. 8 - SEGNALAZIONE
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IL SECOLO D'ITALIA  01 gennaio 2009 p.8 - RECENSIONE
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1 novembre, Europa tra sacro e profano. Ne hanno parlato al microfono di Giulia Fossà: Elena Percivaldi, giornalista e studiosa di storia antica e medievale; Flavio Zanonato, sindaco di Padova; Marino Niola, Professore di Antropologia Culturale all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sonia Oranges, giornalista de 'Il Riformista'; Alberto Bobbio, capo della redazione romana di 'Famiglia Cristiana'; Ennio Remondino, corrispondente Rai in Turchia. La corrispondenza di Alessandro Feroldi sulle politiche dell'immigrazione a Pordenone.

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L'alfabeto ogamico è un originalissimo modo di scrivere che fu inventato presumibilmente intorno al IV secolo d.C. Il nome "ogam" è stato collegato a quello di un personaggio chiamato Ogme o Ogmios: per i Celti il dio della sapienza. Nella tradizione irlandese del Lebor Gàbala (Libro delle invasioni), Ogma è un guerriero appartenente alle tribù della dea Danu (Tuatha Dé Danann). Un testo noto come Auraicept na n-éces (Il Manuale del Letterato), che contiene un trattato sull'alfabeto ogam, dice: "al tempo di Bres, figlio di Elatha e re d'Irlanda (...) Ogma, un uomo molto dotato per il linguaggio e la poesia, inventò l'Ogham.”

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