Riflettevo oggi, osservando le frotte di turisti in sfilata sulla strada dove abito, intenti ad andare in spiaggia.Sì, riflettevo su come posso fare a sentirmi fortunata, come qualcuno afferma, in quanto residente in una località di svago estivo, di appiccicosa vita notturna, di allegre spiaggiate e sabbia e tuffi e bagnini, e centimetri di pelle abbronzata in bella mostra, e mamme con passeggini, e bimbi urlanti, e parcheggi selvaggi e code interminabili ai semafori.Riflettevo su come esseri viventi sullo stesso pianeta possano essere tanto diversi tra loro.Sì, riflettevo su come possa io arrabattarmi per 'sbarcare' questa stagione calda e affollata, io, che amo la quiete, l'ordine e il silenzio. Il fresco, la montagna e gli orizzonti tutt'altro che piatti.Sfrutto le prime ore del mattino, ancora vivibili, quando pochi temerari si alzano di buonora per passeggiare, correre o ammirare il mare che ancora sonnecchia. Quelle poche ore riesco a rappacificarmi con la situazione, camminando o pedalando, alla ricerca di scorci godibili.Rimane però il resto di una lunga giornata, il dopo lavoro nei giorni feriali, in cui ingegnarsi per arrivare a sera.E quando l'oscurità si anima di goderecci balneatori, io sento le palpebre farsi pesanti.Mera illusione di sonno, ammorbato dall'afa e dai rumori provenienti dalla vita fuori.Sì, sono fortunata a vivere qui, fino alla pensione.Lo sono. Lo sarei, se solo lo volessi...
Fortune
Riflettevo oggi, osservando le frotte di turisti in sfilata sulla strada dove abito, intenti ad andare in spiaggia.Sì, riflettevo su come posso fare a sentirmi fortunata, come qualcuno afferma, in quanto residente in una località di svago estivo, di appiccicosa vita notturna, di allegre spiaggiate e sabbia e tuffi e bagnini, e centimetri di pelle abbronzata in bella mostra, e mamme con passeggini, e bimbi urlanti, e parcheggi selvaggi e code interminabili ai semafori.Riflettevo su come esseri viventi sullo stesso pianeta possano essere tanto diversi tra loro.Sì, riflettevo su come possa io arrabattarmi per 'sbarcare' questa stagione calda e affollata, io, che amo la quiete, l'ordine e il silenzio. Il fresco, la montagna e gli orizzonti tutt'altro che piatti.Sfrutto le prime ore del mattino, ancora vivibili, quando pochi temerari si alzano di buonora per passeggiare, correre o ammirare il mare che ancora sonnecchia. Quelle poche ore riesco a rappacificarmi con la situazione, camminando o pedalando, alla ricerca di scorci godibili.Rimane però il resto di una lunga giornata, il dopo lavoro nei giorni feriali, in cui ingegnarsi per arrivare a sera.E quando l'oscurità si anima di goderecci balneatori, io sento le palpebre farsi pesanti.Mera illusione di sonno, ammorbato dall'afa e dai rumori provenienti dalla vita fuori.Sì, sono fortunata a vivere qui, fino alla pensione.Lo sono. Lo sarei, se solo lo volessi...