Angolo nascosto

Il guardiano del faro


Ed è alla fine arrivato il tanto agognato "aprite le gabbie".Se devo dirla tutta la cosa mi solleva in minima parte.Si era già capito dal mio scrivere precedente che amo il silenzio, l'assenza di traffico di rumore e di assembramenti.E me lo conferma questa vaga inquietudine che avverto anche solo vedendo al tg come la massa umana si sta riversando all'esterno, esplosa fuori dai propri luoghi di reclusione, come una marea straripante che rompe gli argini.Tutti che si fiondano a bere il caffè al bar, per quanto da asporto, a cercare qualsiasi cosa giusto per uscire e stare all'aperto.Tutti ansiosi di riappropriarsi di abitudini precedenti e disposti a tutto pur di affermare la propria determinazione a riavere indietro la propria vita.Io sono molto combattuta. Essendo orsa per natura sento già la nostalgia della strada a scorrimento veloce silenziosa durante il lockdown e che ha ripreso prepotentemente a ruggire, con auto e tir lanciati ben oltre il limite dei 50 orari. E mi giungono ovattate le voci che attraversano i muri dei vari 'congiunti' che tornano in visita ai vicini di casa.Io non ho congiunti in regione, per cui poco cambia.Adesso mi si ripresenta il problema di prima: "Non hai scuse per stare chiusa in casa!Esci dal guscio e dai un senso al tuo abitare questo pianeta, che non sia fare la spesa o andare a lavorare 'in presenza' una volta a settimana".Ho letto su google della "Sindrome del guardiano del faro". Mi hanno saputo ritrarre a perfezione.