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Bisogno di positività

Post n°1665 pubblicato il 21 Settembre 2018 da surfinia60

Vivo ogni giorno barcamenandomi tra una serie di ostacoli, più o meno importanti, lavorando in un'amministazione pubblica. Si palpa il senso di sbandamento per l'inadeguatezza di preparazione e mezzi, anche terra terra, che vanno dalla mancanza di carta igienica a quella di un antivirus adeguato, cosa che periodicamente attacca i server causando non pochi problemi.
Il rischio che si corre, e ne sono fin troppo consapevole, è quello di perdere di vista, nel trambusto causato da vari inconvenienti del tutto oggettivi, l'essere umano, quello con la U maiuscola, e quello che è, o dovrebbe essere, lo scopo dell'esistenza stessa.
Qualcosa di un po' più alto che avvelenarsi perché manca la carta per le fotocopie.
Invece mi scopro ad osservare i miei colleghi, dai capi fino all'ultimo inserviente che svuota i cestini a fine giornata, disperarsi, talvolta piangere, perfino, perché si deve scontrare quotidianamente con questi ‘muri'.
Tutto ciò che rappresenta il valore e il senso della vita, fortunatamente, cerco di trovarlo altrove, ma mi rendo conto per parecchie persone la vita inizia e finisce sul perimetro della propria scrivania.
Si può' arrivare a scontrarsi con un collega, anche pesantemente, perché non ha visto un e-mail, o non ha risposto al telefono.
E ti ritrovi ad aver condiviso per anni uno spazio, parecchie ore al giorno, con qualcuno che puoi dire di non conoscere affatto, se non per come si comporta nell'ambito lavorativo.
Questo è veramente triste. Svegliarsi da questo torpore diventa d'obbligo.
Altrimenti si rischia di essere schiacciati dalla negatività di cui è intrisa la vita quotidiana a cui siamo costretti, per arrivare a fine mese.

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
pacandrea il 22/09/18 alle 11:01 via WEB
Una cara amica mi scrive ogni volta con questo cappello: "rendere difficile il facile mediante l'inutile" rende tutto complicato...facendo voli pindarici ed evoluzioni inutili... Ora potrei aggiungere il comportamento dei colleghi e la loro veste al di fuori del lavoro. Tieni duro e non porti troppi perché, poi è duro trovare le risposte giuste. Controlla gli occhi: se piccoli è gente che a casa si da da fare in altre attività se hanno gli occhi grandi hanno il braccino corto per tutto anche per la fatica. Buon sabato e domenica
 
 
surfinia60
surfinia60 il 25/09/18 alle 17:05 via WEB
Ma non si diceva che gli occhi sono lo specchio dell'anima? :-)
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 22/09/18 alle 11:30 via WEB
Ho avuto quelli che si possono definire colleghi fino a quattro anni fa, cioè fino a quando ho lavorato in un posto fisso. Dopo è cominciata tutta una serie di lavori a tempo determinato, per cui lavoro, anche attualmente, con persone che non conosco. Sono anche contento, seppure solo in parte, di non conoscere bene alcune persone : le varie esperienze negative hanno allenato, per così dire, il mio occhio e con esso la mia coscienza, a classificare le varie persone che incontro. Dei vecchi colleghi di una volta qualcuno lo ricordo, qualcun altro lo vedo tuttora, ma si contano con le classiche dita di una mano. Son sempre stato pignolo e anche difficile, come persona, anche su luogo di lavoro, non risultavo simpatico a parecchi. Ma proprio perché tendevo, e tendo tuttora, a non essere leggero nelle cose che faccio. Per molti il lavoro è solo un prendere lo stipendio, per me non è solo questo. Ho solo due colleghi che poi sono restati amici, gli altri meglio non ricordarli neanche. Forse pretendo troppo dagli altri, ma detesto far le cose alla carlona, fa parte del mio modo di essere e di sentire.
 
 
surfinia60
surfinia60 il 25/09/18 alle 17:09 via WEB
Beh io invece sì, posso dichiarare di lavorare solo per lo stipendio, anche perchè se potessi mollerei subito un lavoro che sento sempre più insensato, inadeguato, svolto senza preparazione adeguata e con una quantità di sprechi incalcolabile. Cosa quest'ultima a cui devo adeguarmi mio malgrado. L'unica cosa che cerco di mantenere viva è il rispetto per le persone, cosa non facile a volte, credimi. Almeno dal lato umano, nella nuova sede, c'è stato un leggero miglioramento. Sul resto sorvolo. Ma ribadisco che se potessi mollerei tutto e subito
 
Quivisunusdepopulo
Quivisunusdepopulo il 23/09/18 alle 12:33 via WEB
Buongiorno, quando ero alle prime armi credevo che ci fossero posti in cui si lavora e posti privi di questa necessità, poi ho subito capito che in raltà ci sono uomini che lavorano ed uomini che non lavorano; i primi costituiscono una minoranza nascosta e sconosciuta dagli amministratori e dai dirigenti perché, impegnati nel proprio DOVERE non pensano di doversi proporre e finiscono per risultare pesanti e...rompi..glioni con la conseguenza di essere collocati ai margini. Tutto ciò perché i c.d. capi appartengono alla maggioranza abituata a delegare ogni incombenza perché impegnata esclusivamente a perseguire i propi interessi! (un ex capo molto fuori dal coro)
 
 
surfinia60
surfinia60 il 25/09/18 alle 17:16 via WEB
Concordo. Chi è abituato a lavorare lo fa e basta. Ogni tanto alza la testa quel tanto che basta ad accorgersi di cose che preferirebbe non vedere, tipo chi scalda la sedia e viene considerato migliore. Ciao
 
maresogno67
maresogno67 il 01/10/18 alle 22:06 via WEB
il problema è "come" svegliarci dal torpore!
 
 
surfinia60
surfinia60 il 02/10/18 alle 17:57 via WEB
Penso sia una questione di consapevolezza
 
   
maresogno67
maresogno67 il 03/10/18 alle 22:19 via WEB
io pero' vorrei essere totalmente inconsapevole soprattutto di me stesso
 
sblog
sblog il 03/10/18 alle 10:23 via WEB
La realtà lavorativa che descrivi è comune a molti, come anche la sensazione che, in certi ambienti, l'umanità non possa/debba esistere, e questa è la conseguenza più triste di certe tendenze/derive in evidente corso, che sarebbero (in teoria)finalizzate all'incremento della produttività. Detto ciò, la cosa che per me è più insopportabile di tutte è l'ipocrisia di chi sa fingersi amico/a dei colleghi, e quindi passa pure per buono/a, per fotterli meglio (scusa l'eufemismo). PS: il risveglio da certi torpori finisce col rendere più soli, e questo non tutti lo reggono, ma sai come si dice: "meglio solo che male accompagnato". Ciao.
 
 
surfinia60
surfinia60 il 03/10/18 alle 17:08 via WEB
Mi trovi assolutamente d'accordo. Grazie del tuo passaggio
 
diogene51
diogene51 il 03/10/18 alle 23:52 via WEB
E' triste che proprio questo succeda nella pubblica amministrazione, dove non esiste la precarietà che spesso è presente nel privato. Generalmente i posti sono fissi e le carriere anche. Ma proprio in questa situazione nascono gelosie e rancori, quasi che in una situazione di relativa stabilità vengano fuori i nostri peggiori istinti. Non è stata la mia esperienza nel mio ufficio, ma so che è purtroppo prevalente. Buona serata!
 
 
surfinia60
surfinia60 il 04/10/18 alle 18:39 via WEB
Sai, ho riscontrato che il problema sussiste soprattutto per i fancazzizti. Chi lavora sodo ha ben poco tempo per guardare con invidia o rancore. Ben riletto!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Mr.Loto il 05/10/18 alle 17:00 via WEB
Tu puoi iniziare a fare la differenza. Solo condividendo questo pensiero con qualche collega gli daresti modo di riflettere un attimo... e non è poco. Nella vita ci vuole pazienza e tanta voglia di non arrendersi. Un abbraccio.
 
several1
several1 il 08/10/18 alle 11:06 via WEB
Condivido il pensiero di Mr. Loto, tu puoi fare la differenza, la strada dell'indifferenza porta alla chiusura ...
 
 
surfinia60
surfinia60 il 08/10/18 alle 18:31 via WEB
Beh il fatto che io sia qui a parlarne dimostra che non sono indifferente, altrimenti non lo avrei neppure notato
 
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