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Donne

Post n°1688 pubblicato il 08 Marzo 2019 da surfinia60

Non posso esimermi dal dire qualcosa su un argomento sempre di preoccupante attualità. I femminicidi. Le donne continuano a morire per mano di coloro che hanno detto di amarle, di prendersi cura di loro, di condividerne la vita. Eppure il mostro giace sotto la cenere e si manifesta appena trova lo spunto giusto, una parola fuori posto, un sospetto, un malinteso. Ecco che qualcosa arma la mano del carnefice e  il compagno devoto si trasforma nel boia. Perché? Chi può trovare risposte? I conoscenti dicono sovente che il rapporto era tormentato e burrascoso. Mi chiedo, perché questa donna ha deciso di ignorare gli indizi che l’hanno portata poi alla morte? Perché non ha capito che chi alza una mano una volta è soggetto a replicare, magari fatalmente, con violenza cieca e letale? Questo non mi spiego. 

Oggi si celebra la donna ma la cronaca snocciola il consueto bollettino di guerra. Il mio pensiero oggi e sempre...
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Commenti al Post:
Fanny_Wilmot
Fanny_Wilmot il 08/03/19 alle 17:46 via WEB
Una delle possibili risposte ai tuoi perché è: molte donne scambiano le prevaricazioni verbali e fisiche per amore, gelosia, possesso...quasi mai, e se lo fanno provano fastidio e inquietudine subito soffocati, mettono in relazione la violenza subita con la cattiveria d'animo del partner.
 
 
surfinia60
surfinia60 il 10/03/19 alle 08:24 via WEB
Ma chi starebbe insieme a qualcuno con reputa d'animo cattivo? Una volta, in gioventu', il 'moroso' di turno osò darmi uno schiaffo. Inutile dire che a 18 anni sono stata già in grado di sbatterlo fuori dalla mia vita. Oggi, con tutto il parlare che se ne fa, mi rifiuto di accettare la scusa del "E' geloso perchè mi ama... mi protegge e tiene a me...ecc....". No, non lo posso accettare!
 
   
Fanny_Wilmot
Fanny_Wilmot il 10/03/19 alle 13:01 via WEB
Nessuno ammette con se stessa di avere un compagno cattivo perché il solo pensiero viene rimosso; quanto a me, a 21 anni, mi beccai uno spintone (senza conseguenze fisiche, solo emotive) dal fidanzato che era gelosissimo e non sopportava che, per motivi di studio, io vivessi in un'altra città. Me lo ritrovavo sotto casa o sotto l'università all'improvviso; una volta mi aspettò davanti al portone fino a mezzanotte, siccome rientravo in compagnia di amici (maschi e femmine) mi fece una scenata...potrei raccontare tanti aneddoti che ora, con la mentalità leggermente cambiata, vengono considerati quasi intollerabili, ma all'epoca si giustificava tutto in nome della gelosia. Solo una volta passò il segno, per mia fortuna senza le conseguenze che mi avrebbero rovinato la vita. Lo lasciai, la libertà riacquistata profumava di felicità.
 
mastro.zero
mastro.zero il 09/03/19 alle 00:26 via WEB
Purtroppo la stupidità è presente in qualunque persona che abbia o no nmanifestato segni di violenza. La propaganda fatta a questi episodi di cronaca nera fa si che diventi una "moda" comportarsi da carnefici.
Non c'è distinguo fra colto o ignorante. Sono vigliacchi di qualsiasi ceto sociale che non accettano di essere messi da parte.
 
 
surfinia60
surfinia60 il 10/03/19 alle 08:25 via WEB
Sì, un'amara verità. Un aspetto inquietante che livella gli strati sociali.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
uly541 il 09/03/19 alle 09:46 via WEB
Perché l'uomo non sopporta la libertà di scelta della donna, quindi c'è una tmepesta emotiva che si scatena, ...l'hanno capito i giudici pure....Non c'è nessuna festa se non si comprende come ilr ispetto sia assolutamente per la persona umana, se non si comprende come ognuno abbia il diritto alle scelte e alla proprià libertà...Ciao
 
 
surfinia60
surfinia60 il 10/03/19 alle 08:27 via WEB
Finché continueremo a parlare di 'genere', piuttosto che di 'persona', questi episodi non finiranno, come tutte le discriminazioni legate al sesso.
 
arienpassant
arienpassant il 09/03/19 alle 18:17 via WEB
Il femminicidio, già. Ho provato più volte a riflettere su questo fenomeno e, ammetto, che sono persino arrivato a pensare che sia diventata una tradizione uccidere una donna. Come i botti di capodanno o la pastiera a pasqua. Sembrerà una dissacrazione, ma non lo è perché ogni volta che leggo mi accorgo che si generalizza come se fosse un fenomeno legato esclusivamente al rapporto di coppia. In effetti è innegabile che lo sia ma, ogni volta, ci sfugge di circoscriverlo ad una specifica realtà ovvero è un fenomeno tutto italiano. Se proprio vogliamo essere clementi con noi stessi, diciamo che è un fenomeno da quarto mondo, così ci sentiamo meno soli anche se non in quella compagnia culturale alla quale ci vorremmo vantare di appartenere ovvero il mondo occidentale.
Il femminicidio rimane, in ogni caso, un fenomeno culturale. C'è chi il burka lo indossa e lo mostra e c'è chi il burka ce l'ha dentro la propria sottocultura.
In questo caso è di quel maschio italiano che è rimasto spiazzato prima dall'abrogazione dell'art. 559 del c.p. che prevedeva la punizione del solo adulterio della moglie e non anche del marito e del concubinato del marito. Una cosa veramente sconvolgente per quella cultura storicamente maschilista ed assolutamente impreparata a scoprire che la femmina era almeno uguale al maschio di fronte alla legge. Anche se solo per questioni di corna.
Qui eravamo agli inizi degli anni '70, mica due secoli fa. L'abolizione di tutti gli altri articoli che privilegiavano il maschio italiano, rientranti in quella medievale legislazione riferita al delitto d'onore, è avvenuta invece all'inizio degli anni '80. Roba dell'altro ieri in termini culturali.
Ogni volta che si parla di femminicidio leggo, giustamente, riferimenti al maschio ignorante, vile, irrispettoso. Come si può negarlo? Però, fatemi spezzare una lancia a sua parziale discolpa. Se, storicamente e culturalmente, abbiamo allattato il pupo educandolo e spiegandogli che lui è l'ommo e la femmina non conta un cazzo e il pupo (l'ommo) ci ha creduto perché queste cose stavano stampate nelle sacre scritture della legge e della giustizia, ma di cosa stiamo parlando se di queste atrocità culturali nessuno se ne è vergognato al punto da cancellarle se non nel 1981? E ancora peggio, la Costituzione nel 1946 parlava di parità di diritto fra masculi e femmine e nella grande, immensa cultura del popolo che abita la culla della civiltà nessuno si è accorto fino agli anni '70 delle puttanate che invece stavano scritte nelle leggi? Che peccato, evidentemente nella culla della civiltà gli italiani ci dormono solo.
Motivo per il quale credo sia più che lecito parlare del femminicidio come di una tradizione che culturalmente è ancora viva e vegeta come sparare i botti a capodanno.
 
 
surfinia60
surfinia60 il 10/03/19 alle 08:29 via WEB
Hai tirato fuori degli argomenti che ignoravo, pur essendo figlia degli anni 60. Ma come si puo' accettare che un uomo di 30 risenta ancora di influenze risalenti a metà del secolo scorso, o peggio? Non mi capacito
 
   
arienpassant
arienpassant il 10/03/19 alle 12:13 via WEB
Spesso vengo considerato logorroico ed è vero, però se vogliamo affrontare un fatto osservandolo a 360°, dovremmo essere anche curiosi per poterci costruire un'opinione più documentata e più complessiva. Che poi sia giusta o sbagliata poco importa, aiuterà ad affrontare un problema guardando anche a risvolti che non abbiamo preso in nessuna considerazione. Un po' come quando buttiamo la roba vecchia senza andare troppo per il sottile e poi ci accorgiamo che, tante cose non andavano nemmeno conservate, ma pure che qualcosa non andava buttata :)
Detto ciò, non credo che si possa dare una risposta certa su quanto tempo serva affinché una banale legge possa essere metabolizzata culturalmente e fatta propria. Nessuno può dirlo ma si può provare a calcolarlo basandosi su cambiamenti paralleli e similari.
La festa della donna, ad esempio, è nata intorno al 1910. Nelle tribù italiane è nata nel 1922, diciamo 100 anni fa e se da un lato siamo fermi al messaggino d'auguri o a regalare la mimosa (magari prima all'amante e poi alla moglie), se siamo ancora fermi al solito ciclostilato discorsetto del presidente delle nostre tribù o alle ciclostilate manifestazioni di piazza di giallo-mimosa vestite sempre ciclostilate, e dall'altro lato il femminicidio continua per i cazzi suoi, significa che dopo un secolo ancora non abbiamo capito una mazza di tale fenomeno. Del resto, come ho già detto, se le leggi e la stessa consulta hanno impiegato oltre 30 anni per comprendere il significato di parità di diritti sancito dalla Costituzione questo dovrebbe far capire dov'è posizionata l'asticella culturale delle nostre tribù. E quando c'è di mezzo la miseria culturale, io penso che sia difficilissimo sradicare dalla mente del maschio che non è ancora un bipede il suo concetto di onore e di onorabilità che addirittura le leggi gli avevano confermato esottoscritto. Una volta poteva lavare il proprio onore con l'omicidio perché la legge lo premiava con una pena che andava dai 3 ai 7 anni, poi non più. La donna, almeno per le corna, per la prima volta stava sul suo stesso piano. Evidentemente, l'ommo, non lo accetta e continua a lavare l'onta del suo disonore col sangue, perché lui è ommo e l'ommo è ommo.
Quindi, considerati i riferimenti giuridici e le date, puoi fare da sola un po' di riflessioni e stime su quante altre feste delle donne dovranno passare nelle nostre tribù prima che l'ommo diventi uomo.
Considerati quanti secoli di sottoculture tribali ci sono nel nostro DNA, io credo che, in termini d'ommo e d'onore, 50 anni ancora siano un bell'ottimismo.
Aggiungerei che i femminicidi, nulla hanno a che vedere con la festa della donna - anche se è giusto evidenziarli in tale occasione - perché essa è nata per rivendicare la parità dei diritti sul lavoro. Quella parità Costituzionale che, guarda caso, nelle tribù italiane nessuna legge ha ancora affrontato. Sono già passati 71 discorsi presidenziali. Mannaggia, come scorre veloce il tempo.
 
     
surfinia60
surfinia60 il 10/03/19 alle 16:13 via WEB
Diciamo che le mie coetanee non hanno molte speranze di vedere un'alba diversa, e forse nemmeno le mie nipoti, se mai ne avrò
 
     
arienpassant
arienpassant il 10/03/19 alle 17:38 via WEB
In ogni caso, mantieniti sul vago perché dicendo fra 50 anni sono stato ottimista :))
 
maresogno67
maresogno67 il 11/03/19 alle 21:39 via WEB
e il bollettino di guerra sembra, anzi è di persone considerate oggetti. ciao, gi
 
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