Post n°1851 pubblicato il
30 Novembre 2022 da
surfinia60
Osservo le vite degli altri.
Attraverso brandelli di conversazioni nei corridoi,
in palestra...
Qualcosa sui social, ma con scarso interesse.
Mi faccio un'idea.
E, inevitabilmente, faccio i confronti col mio vivere.
Tutti hanno figli, nipoti, fratelli o sorelle,
genitori anziani (qualcuno), vicini di casa,
amicizie di una vita e altro.
Poi guardo la mia, di vita.
Che posso dire, oltre che non ho niente di tutto ciò?
Avrei bisogno di una conversazione in cui l'altro ti ascolta.
Di solito, se apri bocca nella pausa caffè,
l'interlocutore di turno non ti fa finire la frase
ed entra subito a gamba tesa:
"Ah sì ma anch'io..." oppure..."Sai anche mio figlio/marito/cugina ecc...."
E alla fine ti ritrovi ad ascoltare cose di cui non ti frega una cippa,
e quello che sentivi il bisogno di dire rimane in gola
inascoltato, non capito, silenziato e sminuito.
Poi ci si chiede come mai si arriva a preferire il silenzio e la solitudine.
Ho paura che se voglio essere ascoltata e, possibilmente, non giudicata
dovrò trovare qualcuno pagato per farlo.
Come in certi film, dove il protagonista va con una prostituta
e le dice "Ti pago lo stesso, ma voglio solo parlare".
Squallido!
Inviato da: Mr.Loto
il 31/01/2023 alle 18:35
Inviato da: surfinia60
il 30/01/2023 alle 14:40
Inviato da: elyrav
il 30/01/2023 alle 07:57
Inviato da: surfinia60
il 29/01/2023 alle 20:16
Inviato da: jigendaisuke
il 29/01/2023 alle 20:10