IN SURPLACE

tra sogno o realtà


… e se invece del piacevole sogno fosse una terribile persecuzione?Questo è ciò che ho pensato questa mattina appena ho riaperto gli occhi. Questa notte infatti, per la seconda volta in pochi giorni, o meglio, dopo che ho postato analiticamente cos’avrei combinato della mia vita qualora avessi vinto al superenalotto, ho sognato proprio di essere il possessore del biglietto che mi faceva creditore della Sisal di 500.000 euro.Voi sapete bene come funzionano i sogni nel sonno; mentre si sta proiettando nella tua mente il film e tu te ne stai comodo al calduccio, tutto sembra ordinario, poi quando la pellicola sta terminando, a poco alla volta ti svegli e vivi quegli istanti in cui non capisci cosa sarai la mattina sveglio: per me era se sarei stato una personcina ricca o un deficiente povero? In entrambi i sogni cmq, con sorprendente assoluta tranquillità (già, perché accade tutti i giorni una vincita simile), avevo iniziato a snocciolare quel che avrei fatto al mattino appena sveglio: in primis, mi sono detto certo di guadagnarmi dall’ufficio una lettera di richiamo per ritardo (…), nel frattempo, tenendo il telefono rigorosamente spento, e il magico foglietto a tiro, doccia e colazione con comodo, vestito, occhiali da sole e via, verso lo studio notarile (si fa cosi’ poi? … boh). Qui però sono vittima del primo intoppo: il notaio non è in studio; la segretaria poi non è assolutamente carina, pertanto, inutile illustrarLe il “” problema”” cercando di strapparLe un invito.  Saluto, esco e mentre cammino avanzo a fatica poiché avverto gli occhi tutti sulla mia giacca, nel cui taschino conservo la reliquia. Mi reco in banca e, subito varcato l’ingresso, mi trovo a chiudere una coda interminabile di pensionati sgomitanti e con l’alitosi che ritirano la pensione; diamine, mica posso starmene in coda con un miliardo in tasca…!!!! Ecccchecccca**o.  Tappo il naso (…che stronzo) supero le borse della spesa appoggiate a terra, schivo le loro fendenti occhiate per lo sgarro subito e vado in cassa. Mi accoglie una biondina carina coi capelli a caschetto e con indosso un tailleur blu e la camicia bianca semislacciata (divina, l’adoro anche nella realtà una così) alla quale espongo tutto. Senza esitare, infila la mano sinistra nel cassetto a lato, estrae un cartello nero con la scritta bianca e lo appiccica al vero sbattendomelo in faccia. Faccio appena in tempo a leggere la scritta (CHIUSO) che Lei, alzandosi dalla sedia mi sussurra con voce dolcissima: seguimi!!! Senza esitare attraverso i mugugni dei pensionati, varco una porta di vetro e mi arrampico per una serie di rampe seguendo con gli occhi le lue forme sinuose. Prima di giungere all’ultimo pianerottolo però vengo pervaso dalla sorpresa più amara: DDDRRRRRIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNN. Il trillio della sveglia mi trafigge ogni parte del corpo e ricadendo sul letto dopo il sobbalzo, solo una cosa riesco a proferire: ‘ fanculo!!!!!!