Mattone dopo mattone

Post N°93


Come un flauto senza soffio come uno strumento senza artista giaccio inerte, senza alcun vibrato Prego che tu possa infondere il tuo respiro amorevole aprire e chiudere i varchi senza stridore alcuno cantare melodia celeste o bruna muovere chi danza, toccare chi ode vincere chi resiste, fortificare chi teme ch’io da solo senza anima viva sono vicino al nulla pieno di niente.È dovere mio incidere il legno grezzo dell’anima mia e permetter’a te d’amarmi nell’azione e nel movimento senza pianto, senza volere, senza desiderio come un fiore s’apre alla luce del sole di maggio e un seno s’appresta a nutrire un vagito affamato.Se ciò ancora non matura cercherò prometto orto più fertile di questo e investir meglio le ricchezze di cui ogni giorno abbonda la terra.Riposerò i miei strumenti e mi farò strumento tuo.