Mattone dopo mattone

Post N° 106


 Pare che i flussi di energia abbiano innumerevoli fonti. Ciò può voler dire, applicando a quest’affermazione un facile ragionamento, che allora è una soltanto e, semplicemente, incommensurabilmente vasta. Certo, la semplicità e l’incommensurabile vastezza sembrano concetti antipodici, ma anche questo apparente conflitto si risolve presto. L’energia sottile gravita attorno all’energia che ha assunto una vibrazione bassa, che si concentra nelle forme tangibili, e la tiene in compattezza, abbracciata, e a questo punto la rende anche esistente. Bisogna infine dire che tanto più l’energia è sottile, tanto più essa è dinamica, imprevedibile e difficilmente riconoscibile. Eppure, quando sboccia un amore, sebbene essa sia dinamica, incommensurabilmente vasta, e a tutti gli effetti irriconoscibile, noi ci rendiamo bene conto di ciò che accade. In modo speciale, proprio quando decide di salpare per altri mari sconosciuti. E’ un’esperienza indescrivibile riavvicinare un amore quando l’amore è scomparso. I poli collocati magistralmente all’interno della materia grezza, hanno cambiato carica, e l’energia sottile che un tempo scrosciava tra i due amanti come un torrente in primavera che si precipita giù da una cima innevata, adesso ha dovuto trovar da se un suo nuovo punto di scarico. Non è terminata, non si è necessariamente esaurita, ha deciso naturalmente di alimentare altre vastità. Non si può dir nulla con distacco di ciò che resta quando un torrente d’energia cambia rotta: pesci scintillanti che boccheggiano, in un epilettico contorcersi sui massi levigati; legni anneriti e fradici, non assomigliano più ai maestosi signori verdi che un tempo dominavano pendici e vallate; le alghe multicolore, che un tempo danzavano con le correnti, sono sdraiate con abbandonata rassegnazione. E sebbene essa sia incommensurabilmente vasta e a tutti gli effetti irriconoscibile, ci rendiamo bene conto di ciò che accaduto. L’universo è vivo, e la vita nell’universo è una condicio sine qua non. Eppure quando un amore si sposta, c’è un imbarazzante senso latente di morte che sottende a questo evento epocale.