Mattone dopo mattone

Post N°89


 E' col cuore annerito e la bocca cucita che ti ascolto mentre singhiozzi, così dolce e decisa nel freddo di quest'umido inverno, attenta che le auto sfrecciandoti accanto non insozzino il tuo elegante cappotto grigio.Sei dolcissima donna, come vorrei essere l'uomo dei tuoi sogni. Vorrei dirti che la realtà è già di per se un grande spettacolo onirico, che un demone ha disegnato perchè noi non ne venissimo a capo, senza almeno aver prima versato dentro litri e litri di salatissime lacrime. Così mi trovo a pensare che come immerso in un febbrile sogno oscuro, con le caviglie legate nella melma, non posso issarmi a mirare il panorama di questo dedalo che è la vita, come scorgere l'orizzonte da queste bassezze? I tuoi sogni non sono come il marmo, e anche il marmo in fine si sgretola, così dovresti pensare che di ciò che ti muove adesso non resterà che un pugno di profumatissima sabbia colorata. Vorrei dirti di non aver paura, perchè il senso è giusto questo, la libertà dalle illusioni. Sei così legata ai tuoi abiti di ogni giorno che non vedi le tarme che ne stanno banchettando festose. Io dentro questi abiti ho soffocato, amore. E ora così nudo non mi riconosci, perchè non riconosci la luce abbagliante di cui ogni uomo è permeato quando agisce nel desiderio di affermare la propria libertà dai sistemi.Ti saluto, dentro di me si muove un caldo abbraccio col quale, con grande dolore, non potrò salutarti. Dentro di me si muove il coraggio di andare, e la malinconia di scorgerti appena come un piccolo tenerissimo bagliore dorato, di là di questo fiume in piena che ci divide.Ti saluto, in bocca al lupo, arrivederci.