Creato da lakeghost il 13/11/2006

Mattone dopo mattone

nei cantieri della reggia del caos

 

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Post n°101

Post n°103 pubblicato il 08 Dicembre 2012 da lakeghost
 

Saranno passati circa venticinque anni da quando la spuma del mar dei caraibi modellava i tuoi caratteri , il sole ti anneriva la pelle e le onde ti lasciavano posata tra le piante di cacao e i riti voodoo. Oggi celebri col tuo compagno e la tua creatura la forza d'animo, la fermezza intellettuale e la robustezza del tuo cuore, che hanno sopportato i dolori, le atrocità e le inaspettate ma altrettanto meritate gioie che solo un'antenna ricettiva come quella del tuo spirito giovane potevano abbracciare con tanta costanza.
Quando ti conobbi mi chiedesti se mi intendevo lanciare dalla finestra, coi denti bianchi che riflettevano la luce del cielo. Io ti risposi che non lo avrei fatto, ammenochè non ti fossi spostata, non avrei gradito sporcarti i pantaloni. Quando uscimmo insieme la prima volta fosti così coraggiosa e fluida, che mi diedi subito a capire che ti piacevo davvero. E io avevo il cuore diviso in due, e quelle due parti si sarebbero presto distaccate tanto da spezzarlo senza mai riuscire a ricucirlo. Ci rincontrammo dopo tanti anni, una sera umida a Venezia. Io, neanche a dirlo, ero pressocchè disperato, una notte d'amore condivisa con una donna eroticamente gelida come l'aria siberiana, mi aveva trascinato in un vortice di pensieri neri dal quale non riuscivo a divincolarmi. Io stavo ritto sul ponte, come una stalattite e tu mi venisti incontro, liberasti quel sorriso che spalancò il cielo notturno e mi baciasti, senza perchè. Io mi dissi che era il momento di stare con te, senza riserve finalmente. Ma avevo già logorato la tua pazienza, e la tua mente non faceva che riempirsi di dubbi, e io con un piede tra le calli e uno a metà tra le verdi colline marchigiane e le fredde vallate della germania, non fui in grado di rischiarare questa nebbia spaventosa.
Saranno passati 12 mesi da quando ti regalai un piccolo libro che racconta il viaggio d'un uomo ospite d'una nazione utopica, dove non v'è polizia ne arma alcuna, non esistono carceri, le scuole sono aperte e chi vuol fare l'amore porta con se un fiorellino azzurro in vista.



So bene che chi è costretto a sopravvivere non ha sempre il tempo di sognare, tanto è ravvicinata la dura realtà d'ogni giorno. Ma chissà che un giorno non ci si possa rincontrare lungo una strada affollata, entrambi col medesimo fiore azzurro sul taschino.

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Commenti al Post:
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 10/12/12 alle 07:38 via WEB
che bella pagina...sai davvero scrivere, mi affascini ogni volta...
 
 
lakeghost
lakeghost il 10/12/12 alle 10:04 via WEB
oh grazie! grazie davvero... detto da te poi che sei una scrittrice la cosa mi lusinga non poco... complimenti anche a te:)
 
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