Un'attimo di Follia.

Post N° 103


Il sesso e i giovani, così in Italia Guardando i dati dell'indagine "Io e il Sesso", come può spiegare questa diffusa tendenza da parte delle ragazze a non utilizzare metodi contraccettivi?
"Si può spiegare in molti modi, dall'impertinenza alla non conoscenza. In realta io credo che, anche se apparentemente c'è una larga diffusione delle informazioni, il dato vero è che queste sono molto superficiali. L'altro aspetto è proprio quello dei comportamenti legati all'età giovanile e al carattere: un'età che si sposa con un atteggiamento volitivo, tipico appunto degli adolescenti. C'è la sfida con se stessi che arriva anche al punto di dimostrare di poter affrontare una gravidanza, senza conoscerne realmente la dimensione".Consapevoli di iniziative adottate per approcciare ai giovani come Second Life, cosa cambia tra reale e virtuale e quanto è importante usare strumenti tecnologici per comunicare con i ragazzi?"Il proposito è quello di entrare all'interno di strumenti giovani e giovanili per stimolarli e stuzzicarli rispetto alla tematica delle gravidanze non desiderate e per far loro capire che esistono modalità e comportamenti che permettono di evitare al tempo stesso le malattie a trasmissione sessuale. Cambia molto. Il virtuale sta divenendo tecnicamente sempre più avvincente ed entra sempre più nella quotidianità ed è per questo che bisogna perseguire anche questo tipo di metodologie se vogliamo allargare il campo di interesse verso queste problematiche tanto importanti dal punto di vista sia medico che sociale. E' vero che noi possiamo fare le conferenze, ma con queste si possono raggiungere solo un centinaio di persone, mentre la visita ad un sito o lo scaricare un video copre sicuramente una fetta maggiore e più variegata di utenti"."Riferendoci alla contraccezione ormonale, ad esempio, in Italia per l'utilizzo della pillola nel 2006, ci collochiamo tra il 16 e il 17% delle donne in età fertile (dai 15 ai 45 anni). In Francia invece sono già oltre il 30%, mentre i Paesi del centro o del nord Europa arrivano al 40%. Eppure, paradossalmente, in questi Paesi che hanno un più diffuso utilizzo della pillola, c'è maggiore fertilità rispetto a noi. Sono pochi i metodi anticoncezionali che usiamo, questo perché c'è dietro un tessuto sociale e comportamentale sessuale che forse ci condiziona in maniera differente. Noi siamo dei virtuosi del coito interrotto, tanto che, nel 2002, ci veniva attribuito un uso di questo metodo molto più consistente di tutti gli altri Paesi. Questo dato è importante perché da un lato si correla con l'analisi e i luoghi comuni dei problemi legati all'utilizzo della pillola (ad esempio: fa venire il cancro, aumenta la cellulite n.d.r.), dall'altro ci sono dei fattori culturali e sociali specifici dell'Italia".