Gocce Di Memoria

Mattino d'inverno...


Ennesimo tradimento d’inverno, ennesima illusione. La primavera è ancora lontana, ancora soltanto una futura speranza e un ricordo passato. Perché ora il freddo feroce del risvegliarsi del mondo non ha recato la nota tiepida e dolce del calore del sole. E’ come un tradimento immotivato. La mia anima sola e rinchiusa nella prigione dell’oscurità, anelava quella luce sicura e quel calore confortante ora negato. Non c’è… come non c’è quella presenza amata così a lungo e così immensamente… Ricordi? Quanti pomeriggi passati a sospirare e quante notti insonni a cercare fra le stelle un cenno, un segno velato e nascosto della risposta a messaggi fugaci. Troppe parole portate via dal vento… troppe lacrime trascinate via dalla pioggia… troppi sospiri inghiottiti dal silenzio.
Silenzio. Silenzio. Silenzio. Perdente antagonista dell’assordante frenesia del flusso della vita. Non esiste silenzio che sia reale se non quello dettato dalla morte. Dal cessare della vita, quando il cuore arresta i suoi battiti e il sangue cessa di fluire lungo il corpo, lasciando quel freddo e quel pallore irreale degli esseri inanimati. Non è un sereno silenzio. È una forzata messa in scena del teatro della vita, in cui per l’ennesima volta non si intravede un dolce lieto fine. Comincio a pensare che non esista un finale abbastanza lieto. Silenzio. No, non silenzio… ma quiete, ora nell’anima. Uno stato di precario equilibrio che anche il boato di un tuono lontano potrebbe mettere in pericolo.
Non ci sono tuoni. Solamente una coltre di nubi che vagano per le distanze verdeggianti, interrotte da sparuti alberi spogli dello splendore primaverile, vestiti soltanto di fredda desolazione e malinconica austerità… Poi un sibilare improvviso, che giunge dal nulla, eppure da ogni direzione… Un sorriso beffardo del vento che percorre sentieri solitari e pervasi di tristezza, infierendo come una frusta che indugia sul corpo di chi, straziato, subisce il martirio. Vorrei chiudere gli occhi e non avere davanti tutto questo. Ma sarebbe inutile. Anche se le pupille fossero avvolte nell’oscurità, vedrei ugualmente, con gli occhi dell’anima, la desolazione che ivi regna.I fiori appassiscono… i rampicanti invadono i cancelli… forse presto prenderanno possesso anche dei muri della dimora… Non posso permetterlo, eppure essi avanzano rapidi, come avanza la nebbia nelle valli e nelle pianure…Pochi giorni fa è mancata una persona molto importante della mia vita... Con le sue parole ed i suoi consigli mi aveva guidato sin dall'infanzia... Non voglio dimenticare tutte quello che mi ha insegnato, è stata l'unica persona al mondo a non avermi mai fatto del male, la persona più bella che io abbia mai incontrato, seppure sporadicamente nella mia vita...Ora che sei lassù, non smettere di vegliare ancora su di me... e su di noi...Ilaria