synesthesia

Dante e l'arte


Dante, nella Commedia realizza, unitamente ai suoi versi il prodotto di un'arte figurativa, fornendo un quadro di quella che era la visione artistica medievale e poi delle sue trasformazioni per merito di Niccolò Pisano nell'arte della scultura e Giotto nella pittura. Il canto X del Purgatorio è proprio il canto dedicato all'arte figurativa nel quale afferma che la scultura deve rendere la vita, la soavità, la verità del sentimento, la prontezza del movimento; paragona il sentimento alla forma nel paragone della cera e del sugello, nel verso 80 ci dà un esempio tipico di quella che era la scultura gotica e quindi lo sforzo dello scultore che libera la forma dalla materia. Nel canto XI parla della pittura di Oderisi da Gubbio introducendo l'arte dell miniatura e il suo sviluppo, in chiave di libertà nel colore e poi il paragone tra  Giotto e Cimabue, indicando la trasformazione pittorica di Giotto. Nel canto XII sempre del Purgatorio traccia la sua personale esperienza figurativa, nel verso 64 e 66: gli effetti delle linee e dei chiroscuri, gli elementi dell'arte fiorentina basata sul disegno e sul rilievo plastico."Qual dipennel fu maestro o di stile che ritraesse l'ombre e' tratti ch'ivi mirar farìeno uno ingegno sottile? Morti li morti e i vivi parean vivi: non vide mei di me chi vide il vero, quant'io calcai, fin che chinato givi".