Non ti muovere

Post N° 1


Non hai rispettato lo stop.Sei passata in volata con la tua giacca di finto lupo, gli auricolari del walkman pressati nelle orecchie,Aveva appena piovuto, e presto sarebbe tornato a piovere.Oltre le ultime fronde dei platani, oltre le antenne, gli storni affollavano la luce cinerea, folate di piume e garriti, chiazze nere che oscillavano, si sfioravano senza ferirsi, poi si aprivano, si sperdevano, prima di tornare a serrarsi in un altro volo.In basso, i passanti avevano il giornale o anche solo le mani sulla testa per proteggersi dalla grandine di sterco che pioveva dal cielo e s'accumulava sull'asfalto insieme alle foglie bagnate cadute dagli alberi, spargendo in giro un odore dolciastro e opprimente che tutti avevano fretta di lasciarsi alle spalle.Sei arrivata dal fondo del viale, in volata verso l'incrocio.Ce l'avevi quasi fatta, e quello della macchina ce l'aveva quasi fatta a schivarti.Ma c'era fango per terra, guano oleoso di storni in raduno.Le ruote della macchina hanno slittato dentro quella crosta sdruccevole, poco, ma quel poco è bastato a sfiorare il tuo scooter.Sei andata si verso gli uccelli e sei tornata giù dentro la loro merda, e insieme a te è tornato il tuo zaino con gli adesivi.Due dei tuoi quaderni sono finiti al limite del marciapiede in una pozzanghera d'acqua nera.Il casco è rimbalzato sulla strada come una testa vuota, non l'avevi agganciato.I passi di qualcuno ti hanno subito raggiunta.Avevi gli occhi aperti, la bocca sporca, senza più incisivi.L'asfalto ti era entrato nella pelle, punteggiandoti le guance come la barba di un uomo.La musica si era interrotta, gli auricolari del walkman erano scivolati dentro i tuoi capelli.L'uomo della macchina ha lasciato lo sportello spalancato ed è venuto verso di te, ha gurdato la tua fronte aperta e si è portato le mani in tasca per cercare il cellulare, loha trovato, ma gli è caduto dalle mani.Un ragazzo lo ha raccolto, è stato lui a chiamare i primi soccorsi.Intanto il traffico s'era fermato.C'era quella macchina di traverso sulle rotaie e il tram che non poteva passare.L'autista è sceso, sono scesi in molti, e hanno camminato verso di te.Gente che non avevi mai visto ti ha sfiorata con lo sguardo.Un piccolo gemito ti è uscito dalle labbra insieme a un bozzolo di schiuma rosata, mentre te ne andavi dalla vita vigile.C'era traffico, l'ambulanza ha tardato.Tu non avevi più fretta.Eri ferma dentro la tua giacca di pelo come un uccello senza vento.