Non ti muovere

Post N° 35


"Lo sai che non ci credo...""In cosa non credi?""Non credo nel mondo."Cosa stai dicendo?Che mi frega del mondo, di tutta quella carne anonima.Sto parlando di noi.Del mio piccolo uccello, della tua piccola cosa.Sto parlando di un puntino.Di una lucciola nel buio."Non me la sento di mettere un figlio in questo mondo..."Ti stringi le gambe, ti fai piccola e vorresti essere uno scarafaggio per andartene via lungo il muro.E dove ti vuoi arrampicare?Non vuoi un figlio perchè il mondo è violento, inquinato, triviale?Torna qui, torna in basso da me.Sono nudo sul letto che aspetto.Dammi una risposta migliore."Poi non credo che sarei capace di tenere un neonato in mano, avrei paura."O hai paura di rinunciare a quella donna che stringi?Che ti piace?Lo so, amore mio, non c'è niente di male, l'egoismo ci consola, ci fa compagnia.E sei già stanca di sentirti scrutata, e forse adesso hai freddo.Ti muovi, ti tormenti.Hai paura di non bastarmi più."E tu perchè vuoi un figlio?"Potrei dirti che mi serve un filo per rammendare i pensieri strampalati che faccio, per tenerli insieme.Perchè perdo pezzi.E vorrei un piccolo pezzo nuovo davanti a me.Perchè sono un orfano, potrei dirti."Perchè voglio veder volare un aquilone" dico, e non so cosa ho detto.Finalmente la tensione si allenta, è stato un gioco, uno scherzo.Tua madre torna a guardarmi senza sospetto."Cretino" ride.E butta giù un sorso di cocacola."Stiamo bene anche così, ti pare?"Ma io sto pensando a un filo che vibra nel vento, a un piccolo polso che mi tenga attaccato alla terra.Sono io, Elsa, quell'aquilone, sono io che volo.Un trapezio di stoffa stracciata nel cielo e in basso la sua grande ombra che insegue il mio pulcino, il mio pezzo mancante.Perchè non ti ho accompagnato a scuola in macchina?Pioveva, ti accompagno spesso quando piove.Avevo il primo intervento alle nove, ma potevo farcela, ti lasciavo un pò prima, saresti rimasta sotto i portici a parlare con i tuoi amici in attesa della campanella.Ti piace arrivare a scuola in anticipo, e a me piace averti accanto in macchina mentre fuori piove.Il vetro si appanna del nostro respiro, ti allunghi e ci passi la mano sopra.Non sei mai insonnolita, sei sempre così vigile la mattina.Controlli tutto quello che si muove intorno.Parliamo poco, io guardo la punta della tue dita fuori dalle maniche troppo lunghe, che ti tiri giù di continuo.Indossi queste magliette strane, corte in vita ma con maniche lunghissime.Ma non hai freddo alla pancia, Angela?No, hai freddo alle mani, non è trendy avere freddo alla pancia.T'insacchi nel tuo giaccone, ma sotto sei davvero troppo svestita, estate e inverno per voi è la stessa cosa, non fate più il cambio di stagione, non si usa più."A scuola come va?""Bene"Dici sempre che va bene.Tua madre dice che non brilli, è lei che viene a parlare con i professori.Studi con la radio accesa, anch'io studiavo con la radio accesa, non te l'ho mai detto.Sei nella norma, è un problema di tutti i ragazzi di oggi, non sapete concentrarvi.Ma tua madre dice che sono troppo indulgente con te.E' vero, ho lasciato a lei il compito di educarti.Ti fa tirare su il letto, ti fa riordinare il bagno dopo la doccia.Io invece accarezzo il tuo disordine senza rimproverarti.C'era un tuo assorbente abbandonato sulla lavatrice stamattina, l'ho buttato io."Ciao, papo."Mi piace quando mi chiami così.Sei buona, hai un afaccia buffa, piena di ironia.Ti guardo mentre scendi dalla macchina, e corri sotto la pioggia.Forse ti bocceranno, chi se ne frega.Sei il mio artiglio nel mondo, Angelina, in questo mondo che avanza senza cambi di stagione.