Straordinario: altissimo, rosso, orgogliosamente soprappeso, fin troppo precoce nella professione, nella paternità e nell’ impegno politico; egocentrico, esuberante, astuto, contraddittorio, coraggioso, arrogante, trasgressivo, lussurioso: anche così, pare; si presenta Mario Adinolfi, il giornalista,l' outsider candidato alla segreteria del Pd , narrandosi senza stregua, perché la fatica di Sisifo, come dice lui, non è mai tempo perso.
Ed è è che lo incontriamo: sui blog, il suo, visitatissimo e quelli, tantissimi, che ne citano il pensiero, ma anche in televisione, nelle radio, sui giornali, nelle piazze e per le strade. Così, ci pare, Mario Adinolfi va edificandosi come un mito moderno: eroe corale, uomo iperfetto, unico, eccessivo, onnipresente, amato, odiato, seguito. Come un racconto mitico il suo si snoda attraverso anteprime, attese e colpi di scena.
L’ ultimo, a soddisfare le legittime aspettative del sempre più acceso pubblico, lo ha promosso protagonista nell’ arena politica, portavoce degli under 40 sottostimati e mai davvero ascoltati e rappresentati dalle istituzioni. Nato nel magnifico segno del Leone, il 15 agosto, lo stesso giorno di Napoleone, come sottolinea lui stesso, professa fede e fiducia incondizionata nelle ambizioni confessabili della generazione che vorrebbe rappresentare. Così presta loro una piazza virtuale, il suo blog, convinto che la politica possa prendere a modello partecipativo democratico la struttura orizzontale della rete.
Ed è sempre a partire dal suo angolo di cyberspazio condiviso che recluta seguaci, discepoli, o , semplicemente spiriti affini. Ed sempre a partire da lì che combatte alcune delle sue battaglie.
IL suo mito vorrebbe raccontare di un uomo che incarnando pregi da eroe e debolezze umane si mette a capo di un esercito pacifico di giovani che cantando uniti vanno a conquistare la direzione della città, occupata da troppo tempo dai soliti noti canuti …
La marcia è già cominciata. Non ci resta che attendere o partecipare.
CURIOSITA’
Come nel nome di un mito classico se ne intravede spesso un qualche elemento distintivo:
( Afrodite dea che nasce dalla schiuma del mare, ad esempio, deriva il suo dal termine greco: aphros, che significa “spuma” appunto)- così è anche per quello moderno dell’ ideatore di Generazione U, cui i genitori inconsapevolmente affidarono anche il talento del blogger . Proviamo infatti ad anagrammare Mario Adinolfi. Vien fuori: Man filodiario (uomo che ama il diario..)
Se un anagramma di Mario Adinolfi spiega le motivazioni del suo bloggare è altrettanto vero che altre combinazioni ci suggeriscono, con qualche approssimazione, che
2)M no fa il diario! ( ma) 3) “i”(= egli) È ladro di infamia o ancora 4) Mario infila odi:
Il tutto potrebbe significare che: 1) non è che lui davvero si impegni a fare il diario. Il suo è uno strumento stilistico adoperato per 2/3) attirarsi le peggiori critiche che possano essergli mosse, per difendersi dalle invidie e dagli odi, per mettersi in gioco, ma anche per il fine ultimo: rubare le infamie altrui, per gettarle via per sempre ,si spera, non per appropriarsene. Quali infamie? Quelle dei nemici che combatte: la gerontocrazia