Versi da mare

Colpi


La potatura d'alberi rintoccacolpo su colpo di pennato. Il freddofa rilucere i tagli ancora vivi.Tempo che l'uomo in là con gli anni dice:sono com'ero in compagnia del fuocoche avviva e rode la sostanza, vegliosu quel che brucia e quel ch'è fatto cenere,tengo fede ai pensieri d'una volta.Pure non è gran cosa, è men che poco.Anni, ancora, che quanto viene offertosotto la specie del doloretarda a farsi vita vera.Per anni e annila vita segue la vitacon la fedeltà che ha l'ombra.mentre scorre il fiume,mentre il filo d'erba trematra pala e pala della falciatricee l'uomo appena uscito dalla provaintegro o privato del suo benesolleva il capo fino al nuovo colpo.(COLPI da "Dal fondo delle campagne" Mario Luzi)Dal fondo della campagna, un suono operoso scandisce il tempo ovattato d'un violento attaccamento alla terra, che tarda a conciliarsi con senso d'una vita, forse neanche provata, né, chissà, provocata. S'interpone, tra colpo e colpo, un pensiero denso quanto un anno, anni, rintoccano e scorrono esistenze intere non più vaste d'un bosco fatto cenere, non più luminose, nel fuoco che si estingue, d'un ultimo tremito d'ombra. Che pure non è poco.(Commento di  Valerio Nardoni su La ferita nell'essere Mario Luzi)