Versi da mare

Lettera d'amore


Non è facile dire il cambiamento che operasti.Se adesso sono viva, allora ero mortaanche se, come una pietra, non me ne curavoe me ne stavo dov’ero per abitudine.Tu non ti limitasti a spingermi un po’ col piede, no-e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudodi nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio,  di comprendere l’azzurro, o le stelle.Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpentemascherato da sasso nero tra i sassi neri       nel bianco iato dell’inverno-come i miei vicini, senza trarre alcun piaceredai milioni di guance perfettamente cesellateche si posavano a ogni istante per scioglierela mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime,angeli piangenti su nature spente,Ma non mi convincevano. Quelle lacrime gelavano.Ogni testa morta aveva una visiera di ghiaccio.E io continuavo a dormire come un dito ripiegato.La prima cosa che vidi fu l’aria, aria trasparente,e le gocce prigioniere che si levavano in rugiadalimpide come spiriti. Tutt’intorno giacevano moltepietre stolide e inespressive,Io guardavo e non capivo.Con un brillio di scaglie di mica, mi svolsiper riversarmi fuori come un liquidotra le zampe d’uccello e gli steli delle pianteNon m’ingannai. Ti riconobbi all’istante.Albero e pietra scintillavano, senz’ombra.La mia breve lunghezza diventò lucente come vetro.Cominciai a germogliare come un rametto di marzo:un braccio e una gamba, un braccio, una gamba.Da pietra a nuvola, e così salii in lato.Ora assomiglio a una specie di dioe fluttuo per l’aria nella mia veste d’animapura come una lastra di ghiaccio. E’ un dono.16 ottobre I960( "Lettera d'amore"  Opere, Sylvia Plath)Not easy to state the change you made.If I'm alive now, then I was dead,Though, like a stone, unbothered by it,Staying put according to habit.You didn't just tow me an inch, no-Nor leave me to set my small bald eyeSkyward again, without hope, of course,Of apprehending blueness, or stars.That wasn't it. I slept, say: a snakeMasked among black rocks as a black rockIn the white hiatus of winter-Like my neighbors, taking no pleasureIn the million perfectly-chiseledCheeks alighting each moment to meltMy cheeks of basalt. They turned to tears,Angels weeping over dull natures,But didn't convince me. Those tears froze.Each dead head had a visor of ice.And I slept on like a bent finger.The first thing I was was sheer airAnd the locked drops rising in dewLimpid as spirits. Many stones layDense and expressionless round about.I didn't know what to make of it.I shone, mice-scaled, and unfoldedTo pour myself out like a fluidAmong bird feet and the stems of plants.I wasn't fooled. I knew you at once.Tree and stone glittered, without shadows.My finger-length grew lucent as glass.I started to bud like a March twig:An arm and a leg, and arm, a leg.From stone to cloud, so I ascended.Now I resemble a sort of godFloating through the air in my soul-shiftPure as a pane of ice. It's a gift.("Love Letter"  Sylvia Plath)"OPERE" Sylvia Plath, Arnoldo Mondadori SpA. Traduzione: Anna Ravano