tam-tam pipol

IL VOLONTARIO ESILIO (MONOLOGO CATARTICO)


Ciao Italia, me ne vado, ho deciso.Restare è come continuare un matrimonio logoro, basta, vado via.No, non è per il lavoro che non si trova, nè per i politici o le pensioni.Me ne vado perchè ti vedo marcire: come si suol dire, ti lascio perchè ti amo troppo.Non sento più alcuna appartenenza alla tua cultura.No, non sono un americano a Roma, neanche il sogno americano lo digerisco tanto bene.Cosa intendo per cultura?Intendo il tuo insano modo di essere antiquata e progressista insieme, una condotta che ti fa scoppiare.Antiquata: la polvere, il culto per il vecchio (non la persona, per carità) ma tutto ciò che è stanco, superato, inutile (che so... la televisione), l'ipocrisia borghese, il calcio, la Chiesa...Progressista: la libertà sessuale, la democrazia, la cultura alle masse, il welfare, la moda.La pubblicità è la tua rovina, cara Italia, le hai venduto l'anima!E' vero, ti puoi giocare l'attenuante della globalizzazione, del consumismo, è vero, non puoi evitare di risentirne,ma tra l'essere influenzati e l'andare a cercarsi una malattia mortale che ne passa di strada!Resti così, sempre, divisa tra un passato inglorioso e un futuro deviato. Dono sono finiti gli antichi fasti mi chiedo, anzi, ti chiedo.Italia mia, come puoi pretendere che rimanga ancora con te se non guarisci dalla tua confusione, potrei aiutarti, forse, certamente lo vorrei, ma rifiuteresti il mio aiuto, non lo hai mai accettato, nè il mio nè quello di nessuno, hai sempre seguito solo i consigli di chi ti portava per mano verso il baratro.E sei caduta.E ora il fondo l'hai toccato, davvero: vorrei essere ottimista, pensare che ti sforzerai per risalire, ma tu t'adagi, ti metti comoda.Ora basta con gli scherzi, o meglio, con le cose di poco conto.Ci sono motivi seri per cui allntanarsi da te, ed è il caso di parlarne.C'è qualcosa di sbagliato in te, mia cara Repubblica, sei nata da una guerra persa, questo la dice lunga: sei persa in partenza.Sei cresciuta tra tangenti e guerra civile, sei stata costretta a prostituirti al male minore (minore poi, chissà) per poter sopravvivere e ancora non riesci a liberarti dalle catene del tuo protettore.Certo, era inevitabile aggrapparsi a qualcuno, allora. Perchè però continui a tremare, perchè hai tanta paura di reggerti sulle tue gambe?Perchè hai abbracciato l'ignavia, quel male atroce che Dante, il sommo poeta che a malapena ricordi, non degna nemmeno di attenzione.possibile che hai tanto terrore di schierarti, tanta incertezza, tanto timore a direzionarti?Vaghi... trascinata da ogni vento che ti spazza via.Ti tocca il vento del consumismo? Ed eccoti volare dietro ogni moda lanciata dal primo venuto.Ti tocca la brezza del progressismo? Ed eccoti inneggiare alla libertà dei costumi, all'amore senza frontiere, all'integrazione sfrenata.Ti spazza il vento della morale conservatrice pseudo-cattolica? Ed ecco che vieni lacerata da sensi di colpa, desideri di castità e crisi mistiche.perchè adatti li tuo corpo all'anima degli altri? Perchè non ti sforzi nemmeno di avere un'anima tua?Bella senz'anima: un clichè che non sopporto.Ciao Italia, ciao.Non riesco più a stare in un paese senz'anima.Cyrano.