Il mondo di Ivan

A spasso tra la Sicilia e gli Inuit (2^ parte)


Capiterà un'altra volta nella vita di rimanere fuori città senza avere subito a disposizione mezzi di trasporto pubblici e di avere l'esigenza di rientrare urgentemente a casa dopo un turno di lavoro (v. post precedente n.30 del mio blog). Quello che state per leggere è il secondo round con un inizio leggermente diverso. Oggi ho scoperto che di sabato, nella fascia oraria 8-12, non esistono mezzi di trasporto pubblici che collegano Caltanissetta a Palermo. Cosicchè, dopo quasi tre ore di attesa a Caltanissetta impiegate ad ammirare il piccolo e suggestivo centro storico (oltre che la visibile crisi latente dei commercianti della zona) decido di partire alle 12.00 con il primo bus di linea, ignaro di ciò che mi si sarebbe di lì a poco presentato. Un tempo da lupi, un inizio di primavera (oggi 21 marzo) con vento, pioggia e temperatura intorno ai 4 gradi. Alla partenza del bus si presentano alla spicciolata anche sei ragazzi dall'apparente età compresa tra i 25 e i 35 anni. Uno di essi non ha il biglietto per salire e tenta in tutti i modi di convincere l'autista a farlo viaggiare gratis. Dopo alcuni minuti di discussione i viaggiatori, per "levarselo dalle palle", decidono di fargli la colletta onde evitare di far maturare al bus ulteriore ritardo. Una volta sistemati a bordo, una situazione normale prevede uno scenario di viaggiatori tranquilli, in parte dormienti, in parte lettori di giornali o desiderosi di scambiare quattro chiacchiere a bassa voce col vicino di posto.... niente di tutto questo! Il ragazzo beneficiario del biglietto, non contento, si dimostra un vero "scassaminchia" con tutti i viaggiatori durante l'intero tragitto. Non sta un attimo fermo, si corica su tutti i sedili rimasti lberi senza prendere sonno, si dimena qua e là mettendo i suoi scarponi puzzolenti quasi ad altezza dei poggiatesta dei sedili anteriori.... i suoi piedi emanano una puzza da fare impallidire perfino il pecorino sardo. Si ode il suo respiro affannoso tipico di chi fuma sempre e tutte le volte che apre bocca il suo alito fetido di alcol si propaga per metà bus. Insomma, un incubo! Non riesco a stare nelle mia pelle. Non so cosa fare, cosa pensare. Spero perfino di essere un protagonista ignaro di una "candid camera"... e invece, no! Nel frattempo gli altri cinque ceffi si siedono dietro l'autista e commentano ad alta voce, con grida di scherno, le stranezze fatte dal loro amico alcolista. A poco più di metà percorso voglio scappare, ma dove? Mi sarei perso il più bello, il momento clou: "Autistaaaaaa, si fermi che devo pisciare!!!" tuona improvvisamente l'alcolista, sfoggiando alla grande un puro accento nisseno. I malcapitati viaggiatori, attoniti, si guardano tra loro con gli occhi sgranati mentre le risate degli altri cinque smascherano progressivamente la loro vera personalità. L'autista diligentemente prende la situazione per mano ed effettua una sosta straordinaria nell'ultima stazione di servizio "Caracoli" prima di arrivare a Palermo per far fare il "Pish-stop" (come lo chiamo io storpiando un noto termine di Formula 1) al "poverino" in questione. L'ultima mezz'ora di strada trascorre tra gli sfottò e gli elogi dei ragazzi quando leggono sul giornale che un loro amico appena 24 ore prima era stato arrestato per l'incendio di un'auto nella loro cittadina. Due ragazze degli scout si sorbiscono anche un paio di rutti vicino l'orecchio, colpevoli di essersi sedute appena una fila indietro a questi malavitosi in fasce. La discesa dei sei personaggi dal bus, in via Oreto, dà un sospiro di sollievo alla carovana che improvvisamente si riappropria della parola per criticare il loro comportamento: ma come, proprio ora che sono assenti? Atteggiamento tipico del classico siciliano, me compreso dato che solitamente non voglio fare litigi con nessuno, ma almeno ho scritto questo post e oggi, inizio della primavera 2009, dico ad alta voce che a volte desidero andare a vivere insieme agli Inuit.... forse la storia continua con la terza parte....