Il mondo di Ivan

Non solo nero


11 maggio 2009, una mattina come tante alla stazione ferroviaria di Palermo Centrale. Il solito via vai di gente, rumore di autobus, macchine, treni che vanno e arrivano, i soliti ceffi che stazionano sotto i portici, le solite immondizie buttate per terra da gente incivile. Ad un tratto senza alcun preavviso un energumeno alto quasi due metri e ben robusto tira fuori un grosso martello e si scaglia contro una coppia che si trova appena all’interno del fabbricato viaggiatori, quasi davanti ad una delle due edicole di stazione. E’ l’inizio della fine. Lui, Antonio Raccuglia, perde la vita dopo ore di agonia in ospedale, causa lesioni mortali inflitte dal folle palermitano di 39 anni, Fabio Conti Tozzo. Lei, Marianna Ruvolo, ancora oggi, lotta per tornare ad una vita normale ma sarà difficile visto le gravi ferite riportate non solo alla testa. Dopo il folle gesto, senza alcun movente o spiegazione, l’assassino si dà alla fuga e poco dopo tra l’indifferenza (?) della gente viene acciuffato e catturato, manco a farlo apposta, da due nigeriani. Ma noi non eravamo quelli che volevano chiudere le frontiere a tutti i nuovi immigrati? Ho atteso diversi giorni prima di scrivere il pezzo perché mi sarei aspettato che i due angeli giganti di pelle nera, di nome Anetor Kennedy e John Paul Boy, avessero avuto il giusto riconoscimento dalle nostre autorità per il grande coraggio e l’abilità a fermare immediatamente il pazzo in questione. Il premio sarebbe, come minimo, un regolare permesso di soggiorno e come di giusto anche un lavoretto dignitoso presso qualche attività commerciale. Invece, finora, solo chiacchiere e il caso sembra un po’ finito nel dimenticatoio in questi ultimi giorni. Polemiche? Tante, tantissime. Prima fra tutte, si è detto, l’atteggiamento quasi indifferente della gente che continua a camminare tranquilla mentre si compie il delitto, così come appare dalle telecamere: non è tutto vero. Chiaramente si vede qualcuno che scappa via per la paura e altri che, camminando, non si accorgono di nulla perché quell’angolo dove si consuma il delitto è rumoroso e poco visibile dalla strada, perfino dagli stessi portici. Eppure, nonostante tutto, qualcuno subito dopo avere sentito le urla delle vittime, ha subito chiamato i soccorsi, ma chiaramente i minuti sono passati in fretta data l’imprevedibilità e la velocità dell’azione criminale. E poi chi di noi avrebbe avuto il coraggio di fermare da disarmato una simile furia alta due metri, robusta e armata di mazzuolo? Finiamola di dire cazzate in TV e sui giornali… avrei voluto vedere…. Senza i due angeli nigeriani neanche la Polfer sarebbe riuscita così facilmente nell’intento, credetemi. Quindi non tutti i neri sono come pensiamo e non tutti gli italiani sono come pensiamo.