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Come uscire dal silenzio


Un Piano urgente di azioni e iniziative contro ogni forma di violenza che comprenda prevenzione, accoglienza, denuncia e repressione: un sistema complessivo che metta al centro la lotta ai soprusi alle donne come leva per una nuova stagione per i diritti umani di tutti, a partire dai bambini e dalle bambine. Questa l’esigenza emersa nel corso della conferenza pubblica organizzata dall’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Perugia in collaborazione con F.I.D.A.P.A. (Federazione Italiana Donne, Arte, Professioni e Affari) e il Cif (Centro Italiano Femminile), e tenuta ieri nella Sala Consiliare dell’Ente in occasione dell’apertura dell’Anno europeo delle Pari Opportunità per tutti, il 2007. La violenza sulle donne – è stato rimarcato nel corso della Conferenza aperta da Annina Botta Presidente del Consiglio Provinciale - è un crimine diffuso in ogni contesto, è una violenza di genere riconosciuta dalla comunità internazionale come una violazione fondamentale dei diritti umani, ma continua ad essere considerata dagli individui, dalle istituzioni sociali e dagli Stati come un affare privato. Ma non può essere una questione privata. Come è stato evidenziato dalla Presidente del Centro per le Pari Opportunità Daniela Albanesi i dati sono agghiaccianti: la violenza è la prima causa di morte per le donne comprese tra i 16 e i 44 anni (Org. M. S. ribaditi Istat). “In Umbria, dai dati relativi al Telefono Donna del Centro Pari Opportunità risulta che il fenomeno è diffuso e resta sommerso: dal 2003 al 2006 sono 918 le donne che vi si rivolgono; solo nell’ultimo anno sono stati realizzati oltre 400 colloqui di accoglienza e counselling e attivate circa 400 consulenze legali”. Si tratta prevalentemente di violenza in ambito familiare: fisica, psicologica, economica, sessuale e tocca ogni classe sociale e ogni fascia d’età. E’ difficile arrivare alle denunce perché c’è omertà, vergogna, senso di colpa, silenzio e luoghi comuni. Numerose sono le azioni già messe in campo e future del Centro regionale: dalla cornice normativa per la prevenzione alla territorializzazione delle azioni di ascolto e accompagnamento delle donne, con protocolli con i Comuni; dalla creazione di un pool antiviolenza con la magistratura, le forze dell’ordine, le azione sanitarie, gli enti locali fino alla creazione di una rete tra i servizi con corsi di formazione nonché la promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione. La proposta della istituzione di un fondo di solidarietà per il patrocinio legale in sostegno di donne vittime di violenza e maltrattamenti è la proposta avanzata da Daniela Frullani, Assessore alla Pari Opportunità della Provincia di Perugia. “20mila – ha detto la Frullani – sono i casi stimati in Umbria di violenza commessi ma non denunciati: sono un’enormità e ci impongono di fare un’analisi, dare una risposta e capire come sortire effetti concreti. La violenza sulle donne non è un fatto morale ma deve essere un fatto politico, a partire dalle istituzioni. Donne e uomini devono essere insieme contro la violenza degli uomini sulle donne come nella campagna Fiocco Bianco. Si tratta di sensibilizzare sul tema i media con tutti i mezzi, realizzare campagne di educazione e formazione a partire dalle scuole per valorizzare le differenze, aiutare le donne che non riescono a presentare denuncia, mettere a rete tutte le risorse di cui disponiamo, agire a livello normativo”. La gravità dei dati che emergono in tema di violenza sulle donne è stato rimarcato da tutte le relatrici nel corso dell’incontro coordinato dal Direttore del Corriere dell’Umbria Federico Fioravanti. A partire da Fausta D’Ercole, Presidente F.I.D.A.P.A. Perugia, a Romanella Gentili Bistoni del Cif Umbria fino all’On. Erminia Mazzoni della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.