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Francia: sette donne nel governo Fillon


È il governo promesso da Nicolas Sarkozy durante la sua vittoriosa campagna presidenziale: snello, con parità uomini-donne, aperto "ai talenti e alle competenze" per unire la Francia. Ma la scelta dei 15 ministri è anche un colpo che interviene nel dibattito politico in vista delle elezioni legislative del 10 e 17 giugno prossimo, chiamate ad assicurare la maggioranza parlamentare ai progetti di cambiamento del paese annunciati dal duo Nicolas Sarkozy-Francois Fillon. È soprattutto la nomina di un uomo di sinistra come Bernard Kouchner a ministro degli esteri che rischia di destabilizzare il panorama politico. In un test successivo alla nomina ben il 71 per cento dei francesi ritiene che la scelta di Kouchner sia "una buona cosa". L'opposizione socialista, che insegue la sua difficile rivincita politica alle elezioni di giugno, ha invece reagito immediatamente all'annuncio ufficiale dell'insediamento al Quai d' Orsay dell'ex fondatore di Medici senza frontiere, ex ministro in governi socialisti, l'uomo politico francese che i sondaggi indicano come più popolare. Qualche minuto dopo che il segretario generale dell' Eliseo, Claude Gueant, ha annunciato la lista dei ministri è infatti arrivata secca la risposta del segretario del partito socialista, Francois Hollande: «Kouchner non è più membro del partito». «È una pseudo-apertura quella di Sarkozy-Fillon, e Kouchner è solo un ministro in più di un governo di destra», ha aggiunto Hollande, dando così avvio ad una procedura d'espulsione dal partito di Kouchner.Il "metodo" Sarkozy-Fillon? «È il compromesso - ha detto Hollande - l'appropriazione, la presa delle coscienze». Kouchner se l'aspettava, ed oggi su Le Monde aveva quasi anticipato la risposta al segretario socialista: «Io non devo niente ai partiti politici, ma ho un dovere di spiegare ai giovani: non tradisco il mio campo. Ho accettato questo posto perché valuto le nuove disuguaglianze, le nuove miserie del pianeta. Voglio continuare ad essere dalla parte degli oppressi». Fra i socialisti, o ex socialisti, che figurano nella squadra di governo ci sono anche, come segretari di Stato, l' ex responsabile dell' economia del partito socialista, Eric Besson, e l' ex segretario dell'ex Commissario europeo Jacques Delors, Jean-Pierre Jouyet. Sarkozy e Fillon hanno aperto anche al centro, inserendo nell' esecutivo Hervè Morin, ex presidente dei deputati dell' Udf, il partito di Francois Bayrou, che aveva comunque già scelto di unirsi a Sarkozy prima del voto del secondo turno.E Bayrou, impegnato a costruire il suo Movimento democratico non più agganciato alla destra neogollista, ha commentato: «Quando ero io che proponevo una larga unità, Nicolas Sarkozy diceva che era un rischio per la democrazia. Oggi, è messa in atto». Governo di soli quindici ministri, sette le donne. Fra loro spicca Rachida Dati, 41 anni, nominata ministro della giustizia. Era stata portavoce di Sarkozy durante la campagna presidenziale, una che aveva bucato il video durante le sue apparizioni. Magistrato, non sposata, figlia di un operaio marocchino e di una madre algerina, partita dalla banlieue di Chalon-sur-Saone, nel centro della Francia, Rachida Dati sarà il guardasigilli negli uffici di Place Vendome, una delle cartoline di Parigi. La Dati è la prima personalità di origine maghrebina ad assumere un ministero così importante.Fonte: Corriere