È sempre più giovane - ha appena 20-30 anni - il turista italiano che ama andare nei Paesi in via di sviluppo non per spirito di avventura o di conoscenza di nuove terre, ma per incontrare sessualmente un minorenne. Sono ottantamila gli italiani che ogni anno fanno questa deplorevole scelta. Qualche anno fa, la loro età media era ben più elevata, 30-40 anni, ma negli ultimi tempi si è notevolmente ridotta. Complessivamente, i minori vittime di sfruttamento sessuale nel mondo sono stimati in 2 milioni; un quarto di questi vive in Asia. Dati forniti da “Legale nel sociale”, un’associazione di avvocati impegnati nel terzo settore. Il fenomeno - è stato ricordato dall’associazione che ha fatto riferimento a dati dell’Unicef e dell’Ecpat - è in gran parte sommerso e i dati si riferiscono a stime, certamente calcolate per difetto. Il turismo sessuale poi è così diffuso e drammatico che non può essere considerato un fenomeno da far risalire alla pedofilia: infatti, tra i turisti sessuali solo il 3% è pedofilo. Godere dell’attenzione di un minore costa mediamente 20 dollari. Ma in alcuni Paesi, come il Brasile e le Filippine, le tariffe scendono addirittura a cinque dollari. In Thailandia, si arriva anche a 40 dollari mentre nella Repubblica Domenicana si spende al massimo 30 dollari. Cifre del tutto insignificanti per i Paesi ricchi ma che rappresentano un’entrata preziosa e ambita nelle comunità povere e disagiate dei Paesi in via di sviluppo.Fonte: Corriere Canadese