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Rapporto Unicef sull'infanzia: un miliardo di bambini in guerra


Più di 150 milioni di bambini, tra i cinque ei 14 anni, sono impegnati nel lavoro minorile. Il lavoro minorile è spesso sia una conseguenza che una fonte di povertà."Più di 1 miliardo di bambini vive in paesi o territori colpiti da conflitti armati e circa 300 milioni di questi bambini hanno meno di 5 anni; 64 milioni di giovani donne tra i 20 e i 24 anni hanno riferito di essersi sposate prima dei 18 anni". Snocciola numeri su numeri, il presidente di Unicef Italia Vincenzo Spadafora, ma dietro ad ogni cifra c'è un essere umano, e i dati contenuti nel nuovo rapporto 'I progressi dell'infanzia' sono impressionanti: "Nonostante i progressi compiuti, violenza e sfruttamento rimangono una dura realtà nella vita di molti bambini ". "Nel 2007 non è stata registrata la nascita di circa 51 milioni di bambini, quasi metà dei quali in Asia meridionale. Da un'indagine effettuata su 37 paesi, risulta che l'86% dei bambini dai 2 ai 14 anni patisce punizioni fisiche e/o aggressioni psicologiche", dice Spatadafora. Dal rapporto emerge che più di 150 milioni di bambini, tra i 5 ei 14 anni, sono impegnati nel lavoro minorile. Dati provenienti da 68 paesi indicano che più della metà delle donne e delle bambine tra i 15 e i 49 anni pensa che un marito sia giustificato se, in certe circostanze, colpisce o picchia la moglie. Oltre 70 milioni di ragazze e di donne tra i 15 e i 49 anni si sono sottoposte a mutilazione ed escissione dei genitali femminili in 28 paesi africani e nello Yemen. Dal rapporto emerge che nel 2007, in alcune parti del mondo, la nascita di due bambini su tre non è stata registrata (in Somalia e Liberia meno del 5% delle nascite viene registrato) e che più della metà dei bambini in stato di detenzione in tutto il mondo, non sono stati né processati né condannati. Sono più di due milioni i bambini affidati a istituti assistenziali in tutto il mondo ed oltre un milione i bambini che vengono detenuti contemporaneamente nei sistemi giudiziari. Il rapporto sottolinea che alcuni abusi - come ad esempio lo sfruttamento sessuale e la tratta - sono spesso commessi in condizioni di segretezza e di illegalità e ciò rende difficoltoso il reperimento di dati accurati. Dove i dati sono disponibili, alcuni progressi sono evidenti. Per esempio, i dati mostrano che in Bangladesh, Guinea e Nepal - tre paesi dove il matrimonio precoce è diffuso - l'età media per sposarsi è in aumento, nonostante sia ancora al di sotto dei 18 anni. Il rapporto individua inoltre una lenta riduzione delle mutilazioni ed escissioni dei genitali femminili nei paesi in cui tale abuso è comune. Il rapporto offre, inoltre, una strategia per migliorare la protezione dei bambini, individuando cinque aree di attività che sono necessarie per rendere migliore l'ambiente che circonda i bambini: migliorare i sistemi di protezione dei bambini; promuovere il cambiamento sociale; rafforzare la tutela in caso di emergenza; consolidare le partnership per avere un maggiore impatto e raccogliere dati affidabili e utilizzarli per ottenere risultati concreti per i bambini.Fonte: Rainews24.it